Fu irpino di nascita secondo le ultime ricerche e napoletano di adozione. Poeta latino, parlò tanto bene di Bagnoli, da considerarla la Domus Deorum, ovvero la casa degli dei.
Il Comune, considerandolo bagnolese di adozione, gli intitolò fin dal passato una via cittadina.
Giunse con gli accademici Pontaniani verso la fine del ‘500, ospiti del conte Troiano Cavaniglia. Facevano parte del cast dei Pontaniani, oltre che il Colonna, il Sabatini ed altri, anche quel Jacopo Sannazzaro che con la sua Arcadia ha tenuto viva la disputa fra Bagnoli e Montella, circa i luoghi che ispirarono il poeta a comporre quell’opera poetica, ovvero il Laceno o il pianoro di Verteglia.
Ma, stando a quanto hanno asserito già in passato molti storici, compreso il biografo del Sannazzaro, i Pontaniani furono ospiti del Cavaniglia nella sua Villa di Bagnuolo. Ma alcuni sostengono pure che una parte dell’Arcadia era stata già composta prima della loro visita nella Valle del Calore; e che i luoghi che avevano ispirato il poeta potevano essere quelli di S. Cipriano Picentino nel salernitano, ove la famiglia del Sannazzaro aveva beni e vi passava l’estate.
Gino Di Capua