Sabato 30 novembre 2019, alle ore 18.30 – e fino all’8 dicembre 2019 – presso il Museo d’Arte Contemporanea – Pinacoteca di Teora, il ricompattato gruppo di artisti irpini “Libero Pensiero” presenta “Sulle Tracce di Mefite”.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione di 18 artisti irpini, con l’obiettivo di una mostra itinerante ed un progetto collettivo per riappropriarsi di una connotazione esistenziale del e sul territorio.
“Sulle tracce di Mefite”, dove “tracce” indica sia una testimonianza passata, sia una ricerca presente, che un possibile approdo finale, porta in mostra opere che nascono in rapporto allo Xoanon ligneo della Valle d’Ansanto, risalente al VI secolo a.C. e attribuito al culto di Mefite, innescando un dialogo a più voci e più mani che, in un’ottica di continuità, intende sovrapporre, al collettivo immaginario iconografico, nuove immagini, ispirate a suggestioni interiorizzate nel tempo.
Gli artisti – (in ordine alfabetico) Gabriella Aulisa, Raffaele Bertolini, Luca Branca, Maria Rachele Branca, Emidio De Rogatis, Luigi Di Guglielmo, Alessandra Lanzetta, Luciano Luciani, Pietro Marino, Alessandro Norelli, Luigi Prudente, Michele Prudente, Antonio Restaino, Tony Salvo, Simona Schiavone, Felice Storti, Melania Storti ed Ernesto Troisi – attingono così ad un culto ancestrale, radicato nell’immaginario comune, indagandone il senso sul territorio e focalizzando la propria ricerca su concetti chiave: la spiritualità, il sacro, la mater e i quattro elementi naturali.
“Sulle tracce di Mefite”, a cura di Rossella Della Vecchia, quindi, non è solo una mostra collettiva itinerante, ma un progetto espositivo corale articolato nella narrazione di ricerche e linguaggi differenti che, dalla Mefite, intersecandosi alla propria produzione artistica, approfondisce il rapporto tra antico e contemporaneo in Irpinia. Un modo anche per farsi conoscere e riconoscere come parte integrante del patrimonio culturale locale.
NB. “Libero Pensiero”, per l’eterogeneità artistica e d’intenti insita al gruppo, non vuol essere un collettivo, ma intende realizzare una progettazione condivisa, capace di prospettare, rivalutare o anche criticare insieme il modo di vivere – a livello culturale – l’Irpinia.