Alla Spett.le ACCA Software, al Sindaco del Comune di Bagnoli Irpino (AV), al Circolo socio- culturale Palazzo Tenta 39.
Desidero, con questo scritto, indirizzare l’attenzione di tutti sulla situazione in cui versa la tavola della Madonna del Rosario di Marco Pino da Siena. È doveroso fare la cronistoria degli avvenimenti. Dopo un intervento di restauro a cura della Sopraintendenza presso il Museo di Capodimonte di Napoli, iniziato nel 1982 e durato diversi anni, fu posta nel Museo di San Francesco a Folloni di Montella in attesa di essere ricollocata nel complesso monumentale di San Domenico. Dopo diversi anni fu portata nel deposito della sede dell’attuale Comune di Bagnoli Irpino in attesa del termine della ristrutturazione della Chiesa di San Domenico. Nel 2011 fu trasferita nella Chiesa di San Domenico ma senza provvedere al completamento dei lavori. La situazione attuale è quella che si vede dalle foto … le tavole e gli ornamenti appoggiati quasi a terra alla mercé della polvere. Sono passati 36 anni dall’inizio del restauro. Sono sette anni che è stata portata nella Chiesa di San Domenico. Ancora non si è provveduto alla sistemazione dell’intera artistica opera come negli anni ’50!!!
Quanti anni ci vorranno ancora per vedere questa opera nel pieno del suo splendore???
La suddetta domanda me la sono posta io e tanti cittadini di Bagnoli. Ma soprattutto se la pongono anche i tanti turisti che vengono a Bagnoli.
E pensare che ormai resta da fare poco. Non ci vuole un grosso intervento economico per completare i lavori.
Probabilmente il problema è di natura economica. D’altronde se così non fosse, penso, già si sarebbe risolto il tutto. Per tale motivo mi sento di fare una richiesta, personale, in qualità di cittadino di Bagnoli e amante delle belle cose (ma penso che TUTTI i Bagnolesi siano d’accordo con il sottoscritto) alla Società ACCA SOFTWARE di Bagnoli Irpino a volersi fare carico di questo particolare intervento volto al sostegno e alla promozione dei beni artistici di Bagnoli così come hanno fatto altre aziende. Mi viene in mente, uno dei più noti e importanti interventi, quello della Olivetti che ha finanziato l’intero restauro dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci costata circa 7 miliardi delle vecchie lire. Se tale richiesta venisse accolta sicuramente tutto il popolo bagnolese sarebbe molto riconoscente.
Distinti saluti
Bernardo Domenico
(da Fuori dalla Rete, Settembre 2018, anno XII, n. 5)
Nell’impaginare il giornale “Fuori dalla Rete – Settembre 2018” è stata involontariamente tagliata l’ultima parte di questo articolo. Ci scusiamo per lo spiacevole inconveniente sia con l’autore che con i lettori.