I funerali che qualche settimana fa hanno riempito la programmazione di tutte le televisioni mi hanno riportato alla mente altri funerali. Il 13 giugno del 1984 da Bagnoli partì un pullman stracolmo per partecipare all’ultimo viaggio di Enrico Berlinguer.
E a Roma, in piazza San Giovanni, c’erano due milioni di persone. E tutti avevano la sensazione che, da lì, cominciava la fine di un’epoca, anticipata qualche anno prima dall’ultimo saluto ad Aldo Moro. Per questi due giganti della politica italiana, come per Pertini o De Gasperi, ad esempio, non fu proclamato il lutto nazionale, come e stato fatto per Berlusconi. Basta questo per rendersi conto dei grandi passi indietro dell’Italia, in questi trent’anni.
Prendiamo atto che la sinistra, quella che si era battuta per il divorzio, l’aborto, salari più giusti, lo Statuto dei Lavoratori, il Diritto di Famiglia, l’accesso all’istruzione e alla cultura, oggi e in grandissimo affanno. Talmente in affanno che, crediamo, il tempo delle analisi e finito, occorre pensare a ricostruire.
Nello stesso tempo ci permettiamo di dire che Moro e Berlinguer, nelle loro tragedie, sono stati fortunati perchè
non hanno dovuto assistere allo spettacolo offerto da fascisti e uomini venuti direttamente dal Medioevo, seduti tra le massime cariche dello Stato.
Già solo per questo occorre ricostruire la sinistra. Anche a Bagnoli. Qui da noi le amministrazioni che hanno dato un grande impulso al paese sono state quelle caratterizzate dall’essere compatte e di sinistra, sin dal dopoguerra: acqua nelle case, lancio del Laceno, il Laceno d’Oro, le case popolari, la stazione sciistica, la Ricostruzione post-terremoto, il Piano Regolatore, la possibilità di costruire una casa, il nuovo acquedotto, i concorsi, il metano quindici anni prima dei comuni vicini, Acca Software, i nuovi impianti di risalita, raccolta porta a porta dei rifiuti, testamento biologico, registro delle unioni civili… (si potrebbe continuare a lungo).
Ricostruire la sinistra e l’obiettivo che alcuni di noi si sono dati e che, nei prossimi mesi, pensiamo di realizzare. Ricostruire la sinistra significa dare una sterzata al ritorno al passato che l’Italia sta vivendo, ma anche ridare a Bagnoli una amministrazione finalmente fattiva e capace di guardare ai prossimi venti o trent’anni, consapevole che, tra trent’anni, Bagnoli potrebbe semplicemente non esistere più .
Per adesioni e/o informazioni rivolgersi a Francesco Nigro, Giovanni Nigro, Michele Frasca, Dino Carlo Imperiale, Mario Nigro.
(da Fuori dalla Rete Agosto 2023, anno XVII, n. 2)
Luciano Arciuolo