Nel mese di luglio, partendomi da Brindisi, dove risiedo, ho voluto assistere con vivo interesse alle manifestazioni religiose in onore di Maria Santissima Immacolata svoltesi a Montella e a Bagnoli Irpino, in quell’Irpinia, mia terra di origine alla quale sono profondamente legato.
Riti e feste in omaggio della Vergine Maria sono particolarmente sentiti nell’animo popolare del nostro Meridione, avendo origine da fatti miracolosi, apparizioni, grazie ricevute da Colei che, con l’avvento del cristianesimo, sostituì la figura femminile della grande e prolifica Madre Terra nelle religioni antiche. In tutte le feste mariane la processione ha lo scopo di consacrare i “confini” di influenza dell’intervento soprannaturale e con questo rito si delimita la richiesta di aiuto e di protezione della Vergine per il determinato spazio attraversato dalla processione (ciò spiega il motivo dell’itinerario in due tappe giornaliere che si svolgono annualmente a Bagnoli Irpino e perchè bambini, anche in tenera età, lo affrontino senza recriminazioni, in un’atmosfera di gioia e fervore religioso). I canti che accompagnano le processioni mariane hanno origini le più diverse e quello delle Verginelle di Bagnoli, pur seguendo il filo conduttore che lo lega ad altri del nostro Meridione d’Italia, nell’ascoltarlo genera anche nel più laico degli spettatori, emozioni irripetibili. Io stesso sono rimasto particolarmente sorpreso nel vedere come la stessa Sindaco di Bagnoli, accompagnasse, con la sua voce, il canto delle Verginelle, senza che nulla e nessuno la obbligasse, a ulteriore conferma del” sentire identitario” del popolo di Bagnoli intorno alla figura della Vergine Maria. Un sentire identitario impossibile da spezzarsi anche quando la comunità è stata dispersa per i motivi più diversi nei quattro angoli del mondo e ad esso ci si richiama nei momenti di necessità.
L’incoronazione della Maria Santissima Immacolata nel 1947.
In altri miei scritti per Fuori dalla Rete, da ricercatore storico, ho definito Bagnoli “Paese di migranti e dell’infanzia negata”. Paese di migranti come lo furono tutti i paesi del Meridione dopo l’Unità d’Italia e in particolare dagli inizi del Novecento. Chi partiva, diretto verso la sognata America, mentre abbracciava i suoi cari, rivolgeva un’ultima richiesta di aiuto e protezione alla SS Maria Immacolata, chiedendo a lei protezione e un futuro migliore per sé e per la propria famiglia, promettendole eterna devozione.
Promessa mantenuta da molti dei nostri emigranti che, anche grazie al sacrificio e l’operosità innata, trovarono in quel lontano Continente la “fortuna”, e quando si trattò di dimostrare l’indissolubilità del loro legame con la Vergine e la loro Bagnoli, non si tirarono indietro. Una conferma di ciò la si può trarre dalla disamina dell’opuscolo commemorativo dei festeggiamenti per l’incoronazione di Maria Santissima Immacolata, che si svolsero a Bagnoli dal 14 al 16 giugno del 1947 e che videro la partecipazione del cardinale Giuseppe Bruno e di ben tre vescovi, in un tripudio e partecipazione di folla mai vista. Una manifestazione religiosa che vide giungere oltre cinquemila persone dai paesi vicini, Montella, Cassano. Paternopoli, Bisaccia, Castelfranci, Acerno, Montemarano, Nusco, Lioni, la maggior parte giunte a piedi o con mezzi di fortuna in un contesto di un’Italia poverissima, uscita malridotta dalla guerra, bisognosa di aiuti in denaro, materie prime per l’industria e alimentari per sfamare milioni di disoccupati e senza tetto. Bagnoli non era da meno in questa difficile situazione, eppure in quell’occasione le spese per quei festeggiamenti raggiunsero la considerevole cifra (per l’epoca) di unmilionecinquecentoquattromila e centosei lire, tutte coperte da offerte, aste e donazioni da parte della comunità Bagnolese ed in primis quella emigrata all’Estero.
Può sembrare di cattivo gusto andare a “spulciare” tra le spese di una festa religiosa passata nella storia di Bagnoli Irpino, ma leggendo quest’opuscolo che ho ritrovato grazie alla gentilezza della proprietaria, nell’Archivio personale della signora Marisa Cione di Bagnoli Irpino, si può trarre la conferma dell’amore dei nostri emigranti per la loro terra e la sua Protettrice e di come quel Comitato per i festeggiamenti ne fosse consapevole, ringraziandoli per l’aiuto economico ricevuto per un’iniziativa che rimase incisa nella memoria locale.
Concittadini nostri emigrati in America!
E’ per noi un bisogno ed un insieme un piacere rivolgervi da queste pagine che per voi particolarmente furono scritte, un pensiero ispirato ai sensi della più profonda solidarietà civica e cristiana. Per quanto sterminata possa essere la distanza che ci separa, vi sentiamo accanto a noi, vivere della nostra vita, partecipare ad ogni evento cittadino. In questa Festività apppena trascorsa dell’Incoronazione della Vergine Immacolata patrona della nostra Bagnoli, abbiamo quasi misurato il ritmo del vostro cuore pulsante insieme al nostro.. Vi giunga gradito il nostro pensiero, o concittadini Bagnolesi.
Le offerte dei Bagnolesi Emigrati in America.
In una pagina dedicata allle offerte degli emigrati, sono puntigliosamente elencati i nomi di coloro che tra essi si impegnarono a raccogliere ed inviare per un totale di lire 339.869, oltre alla rispettabile somma di 274 dollari. Gli emigrati Bagnolesi in altre zone d’Italia, inviarono altre 14.039 Lire portando quindi le offerte in lire degli emigranti a complessive 354.000 Lire che furono inserite nel capitolo entrate complessive che raggiunsero la cifra di Lire 1.703.393 (un milione,settecentotremila,trecento93). La percentuale delle offerte in lire degli emigranti bagnolesi raggiunse quindi il 25 % del totale, ma che contribuirono a far sì che a fine festeggiamenti, dopo aver pagato tutte le spese, pari a Lire 1.504.116, vi fosse un congruo avanzo di cassa, propedeutico per le feste mariane a venire, per l’ammontare di Lire 199.277,85, tre volte superiore del precedente del 1946 che era solo di 66mila lire.
Il miracolo dello Spread lira /dollaro dell’agosto del 1947.
Da gridare al miracolo è quanto avvenne invece per le offerte in dollari che erano state tesaurizzate in un capitolo a parte dai responsabili della cassa del Comitato dei festeggiamenti, insieme a 15 oggetti d’oro e…un quintale di vino. Se per quest’ultimo ci auguriamo sia stato distribuito, con le dovute attenzioni ai poveri del paese, i dollari poco men di due mesi dopo per effetto di un balzo di quello che oggi definiremmo Spread, ovvero il differenziale di cambio tra il dollaro e la lira, nell’agosto del 1947 subirono una ipervalutazione quando il rapporto cambio dollaro lira passò da 225 a ben 350 lire. In pratica quei 288 dollari (lievitati a causa di 14 dollari raccolti nelle processioni) raggiunsero a pochi giorni dall’Incoronazione della Vergine di Bagnoli, il valore in Lire italiane di ben centomila e ottocento lire. Cifra questa che aggiunta alle 354.000 in lire già citata porta le offerte complessive dei nostri emigranti a 454.000 lire, facendo crescere quella cassa per i futuri festeggiamenti a Maria a un valore potenziale di ben 300.000 lire dell’epoca. Meno prosaiche e più profonde riflessioni dovremmo trarre in un’epoca in cui la figura del migrante , specialmente se ha il colore della pelle diverso dal nostro, è vista come fonte di pericolo, insicurezza e destabilizzazione del nostro vivere quotidiano, mentre dovremmo comprendere quanti traumi e quanta nostalgia per il proprio paese si possano leggere nei suoi occhi e come esso con il suo lavoro e i risparmi inviati nel Paese di origine contribuisca a far sì che la Comunità da cui proviene non si disgreghi ulteriormente generando a valanga ulteriori ed incontrollabili flussi migratori….Ma tutti gli emigranti Irpini fecero in quel 1947 un altro miracolo alla loro amata Irpinia in difficoltà economica e di questo ne parlerò nella seconda parte, in un prossimo numero di Fuori dalla Rete.
Fine Prima Parte …
Antonio Camuso (Archivio Storico Benedetto Petrone)
(da Fuori dalla Rete, Settembre 2019, anno XIII, n. 4)