Apriamo questa edizione di “Fuori dalla Rete” con un intervista doppia a due “icone” del Laceno: Giuseppe Di Capua e Tobia Conte. Entrambi trascorrono le loro giornate dietro al bancone del bar a servire i clienti e ad ascoltare le loro storie. Giuseppe gestisce il Bar La Lucciola, struttura ricettiva di famiglia, da circa cinquant’anni presente sul Laceno. Giuseppe è la terza generazione a gestire il bar che fu del nonno prima e del padre poi. Oggi continua a fare caffè e a dispensare consigli e indicazioni, ad accogliere turisti e bagnolesi e a farli sentire come se fossero a casa. Il suo bar è un punto di ritrovo anche per i bagnolesi, è una tappa obbligatoria, per tanti che salgono sul Laceno per lavoro, per trascorrere qualche ora in montagna, o più semplicemente per godere del paesaggio. Giuseppe, attraverso il suo lavoro, vive il Laceno tutto l’anno, ne conosce pregi e difetti, e noi gli abbiamo chiesto di raccontarceli, con l’auspicio che le sue osservazioni possano essere prese come spunto per migliorare una località che è croce e delizia di Bagnoli. Ringraziamo Giuseppe per la disponibilità accordataci. Buona lettura.
Il bar La Lucciola è una delle strutture ricettive storiche presenti sull’altopiano. Ci racconti un po’ la storia di questo bar simbolo del Laceno.
Il bar La Lucciola è stato fondato tra la fine degli anni ‘50 e inizio anni ‘60 da mio nonno paterno contemporaneamente ad altre strutture del Laceno e a ridosso delle prime costruzioni del villaggio. Negli anni 60 il locale ha ospitato vari personaggi del cinema e della musica di quel periodo partecipanti alla storica manifestazione del Laceno d’Oro. Inizialmente aveva anche una zona adibita a ristorante, poi agli inizi degli anni 70, su suggerimento del compianto ing. Giannoni, mio nonno creò anche l’albergo. Poi è arrivato il terribile e indimenticabile terremoto del 23 novembre 1980 che ha portato a tanti cambiamenti e a un periodo negativo fino ad arrivare al 1990 quando è ricominciato il turismo per diversi anni. Fino ad oggi ci sono sempre stati periodi di alti e bassi. Di recente, dopo il periodo di pandemia, abbiamo fatto un piccolo restyling del bar per rinnovare il locale e renderlo più accogliente.
Oggi il bar La Lucciola è un punto di riferimento sul Laceno. Turisti e bagnolesi scelgono questa struttura ricettiva come luogo di incontro e socializzazione. Allo stesso è un punto di riferimento per tante iniziative realizzate sull’altopiano. Qual è il segreto di questo successo?
Essendo un locale storico, il bar è rimasto un luogo di incontro per molti turisti che da molto tempo vengono sull’altopiano. Credo che sia diventato un punto di riferimento anche per diverse realtà associative per la posizione in cui è situato e sicuramente anche per l’ampiezza del locale. Cerchiamo sempre di accogliere tutte le iniziative proposte offrendo il nostro spazio e il nostro servizio nel migliore dei modi. Non c’è nessun segreto, solo la voglia di offrire un buon servizio alla gente con passione, gentilezza e serietà.
La gestione del bar la porta a vivere il Laceno tutti i giorni. Ce lo può raccontare?
Per gran parte dell’anno i ritmi sono lenti e il bar accoglie prevalentemente allevatori del posto, lavoratori dell’altopiano e persone affezionate al Laceno che vengono a rilassarsi nella tranquillità della natura, a esplorare i sentieri di montagna e godersi la cucina del posto. In prossimità delle festività invece il turismo si intensifica, soprattutto d’inverno quando il paesaggio è innevato e d’estate quando si desidera passare una giornata al fresco. Il Laceno è sempre bellissimo. Anche se d’inverno è un po’ problematico salire per la viabilità, è vissuto da tantissimi appassionati della neve anche grazie alle iniziative delle associazioni nate negli ultimi anni. D’estate i turisti si dedicano ad attività di diverso tipo, soprattutto passeggiate, maneggio, pic-nic, quad e go-kart.
Il Laceno vive di stagionalità. In che modo dovrebbero agire le istituzioni per il rilanciare il turismo sull’altopiano?
Per il rilancio le istituzioni dovrebbero agire in coordinamento con tutte le attività, anche se è difficile, e cercare di ottenere nel miglior modo possibile finanziamenti per il ripristino del lago, l’apertura delle grotte, la viabilità, la cura del territorio. Sicuramente la ripartenza degli impianti sciistici favorirebbe un cambiamento importante, ma credo che non basti per rilanciare il turismo in modo costante. Vivendo l’altopiano tutti i giorni e ascoltando le diverse opinioni di chi viene a trovarci credo che bisognerebbe migliorare alcuni servizi ampliarne alcuni già esistenti e aggiungerne altri che possano attrarre ancora di più le famiglie e i giovani. Ad esempio, aree camping attrezzate, attrazioni panoramiche, eventi culturali e artistici (musica, spettacoli dal vivo, manifestazioni), esercizi commerciali, attività sportive all’aperto, attività ludiche e di intrattenimento per i bambini.
L’iter per la realizzazione dei nuovi impianti di risalita è in dirittura d’arrivo a breve il Laceno avrà una nuova seggiovia, da operatore del settore secondo lei quest’opera è importante per il rilancio turistico dell’altopiano o serve altro?
La realizzazione dei nuovi impianti è vitale e decisiva per il rilancio di tutto il comprensorio. È importante che venga utilizzato non solo d’inverno ma tutto l’anno creando altre attrazioni, magari anche sul Cervialto con piccoli rifugi lungo i tratti dei sentieri. In più sarebbe urgente creare un’area attrezzata per i tanti camper che durante l’anno arrivano sul Laceno, ripristinare i campi sportivi e poter ospitare, senza utopie, una qualsiasi squadra di calcio o di altri sport. Sull’altopiano sono state svolte tante manifestazioni, sportive e non. È ora che si ritorni ai fasti del passato.
Spesso si ha l’impressione che gli interessi del Laceno e dei suoi operatori divergono da quelli di Bagnoli e dei suoi abitanti. Secondo Lei occorre seguire politiche di sviluppo sinergiche fra i due territori o autonome e specifiche per ciascuna delle due realtà?
Io credo che sia importante la sinergia. I due territori sono entrambi importanti. I turisti sono affascinati anche dal nostro paese. Può essere utile favorire servizi di trasporto pubblico tra l’altopiano e il paese, raccontarne la storia, valorizzare il patrimonio storico e artistico che lo costituisce e creare quindi un flusso tra entrambe le realtà. Bisogna collaborare strettamente tra gli operatori di Bagnoli e di Laceno e non farsi la guerra che porta solo alla fine di tutto! L’amministrazione è presente, sta anche a noi operatori collaborare al meglio.
Coronavirus e turismo. Quella che sta per arrivare è la terza estate in cui dovremo convivere con il virus. Che estate si prospetta per Laceno?
Con il Covid il turismo si è rallentato, anche se durante l’estate del 2020 e del 2021 c’è stato un buon afflusso dei turisti dovuto al divieto di uscire fuori regione. Sicuramente da quando sono diminuite le restrizioni abbiamo vissuto weekend di ripresa a livello turistico. Per l’estate 2022 spero che ci sarà una continuità anche maggiore essendoci in programma diverse attività e manifestazioni. È previsto un gran caldo che porterà di sicuro la gente a cercare il fresco dell’altopiano. Mi auguro il meglio per il nostro territorio meraviglioso. Fino alla fine: forza Laceno!
Intervista a cura della Redazione
(da Fuori dalla Rete, Giugno 2022, anno XVI, n. 3)