A proposito dell’articolo sul Lago ghiacciato…
Che il LAGO sia di natura CARSICA sembra un ossimoro. Al massimo si può dire che il contesto è di PIANA ENDORICA TETTONO-CARSICA, ma più TETTONICA che carsica; la tettonica e la Neotettonica hanno favorito l’instaurarsi di un lago impostato su terreni basali fliscioidi poco permeabili e intrappolati dal ribassamento tettonico (faglie dirette) e da detriti terroso-piroclastici di trasporto alluvionale semipermeabili che hanno impermeabilizzato il fondo e favorito l’instaurarsi del lago che origina fenomeni carsici (condotti, grotte e fiumi sotterranei da erosione e dissoluzione carsica) perlopiù nei calcari presenti sulle rive occidentali.
Alcuni, circoscritti, fenomeni dolinari semiostruiti (ulteriormente impermeabilizzabili antropicamente) determinano perdite basali-periferiche che nei mesi aridi tardo-estivi/autunnali determinano la riduzione dell’area lacustre confinata a SW e luoghi fino alla temporaneità dello stesso.
In genere si può parlare di lago perenne.
Miglioramenti della impermeabilità basale sono possibili e pertanto auspicabili per avere una maggiore estensione la custre e una durabilità nel tempo soggetta, così, alla sola evaporazione. È il lago che determina fenomeni carsici connessi e non viceversa. Invero le “Grotte del Caliendo” ad evoluzione inversa alla immersione degli strati calcarei a reggipoggio sulle Ripe del Caliendo.
Qui, la natura da manuale delle “Polie del Carso” non ha alcuna evidenza formazionale-genetica secondo una serie di sprofondamenti dolinari.
Hanno elaborato e associato per sentito dire e non per rilevamento diretto di campagna Geologico e Tettonico. Stesso discorso per “Piano L’Acernese” connesso alla fossa allungata ed esoreizzato e, quindi, tributario temporaneo del Lago Laceno.
Angelo Capone (geologo)