Molto spesso dialoghiamo con qualcuno senza tenere conto di determinati fattori, soprattutto se la comunicazione è interpersonale. Infatti c’è un concetto da spiegare bene, il greenwashing, ossia nel goffo tentativo di apparire interessanti, iniziamo una valanga di informazioni che generano confusione (“mi hai scemonito”). Non dobbiamo mai dimenticarci che, nella comunicazione, il coltello da parte del manico, lo hanno gli stakeholder.
Quindi ad esempio nella comunicazione aziendale, l’insieme della communication sia online che offline hanno un impatto determinante.
Ritrovare le condizioni di una buona comunicazione, significa innanzitutto far conoscere la persona o il prodotto in maniera dettagliata, tenendo sempre presente il processo decisionale degli stakeholder. Possiamo parlare all’infinito, ma se chi abbiamo di fronte non è seriamente interessato, si parla di comunicazione farlocca con totale assenza di reciprocità. E’ Ziek che nel 2009, ha scoperto come una alta percentuale di dialogo genera una comprensione confusa, con una tempesta di info spesso superflua. Mai come in questo caso lo “mparativi a parlà” che spesso sentiamo nei nostri paesi è quanto mai veritiero. Comunicare quindi. Ma anche farlo bene ed essere corrisposti.
Daniele Marano
(da Fuori dalla Rete, Marzo 2022, anno XVI, n. 2)