Il consigliere regionale Michele Cammarano, capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Campania e Pesidente della Commissione per lo sviluppo delle aree interne, nei giorni scorsi ha fatto tappa a Bagnoli, per scoprire le qualità organolettiche del nostro tartufo, guidato in un tour sensoriale da Giuseppe Caputo, Presidente dell’ Associazione Tartufai Monti Picentini.
La tappa di Bagnoli è stata l’occasione per avere un quadro generale della situazione e di iniziare ad aprire un tavolo di iniziative volte a valorizzare il Nero di Bagnoli. La giornata si è conclusa a tavola dove, i protagonisti non potevano che essere le prelibatezze locali a base di tartufo.
Il consigliere regionale pentastellato ha voluto celebrare la giornata bagnolese con un post sui social e sul suo blog personale dove ha mostrato ai suoi followers alcuni scatti in cui il protagonista indiscusso è stato ovviamente il nostro pregiato tubero.
“Nell’incontro con il Presidente Giuseppe Caputo – afferma Michele Cammarano – abbiamo esplorato con entusiasmo la fondamentale necessità di valorizzare il tartufo, un prodotto straordinario dalle caratteristiche uniche. Il tartufo nero di Bagnoli Irpino è uno dei tre tartufi, tra i nove presenti in Italia, con denominazione di origine territoriale. Parliamo, quindi di un prodotto di alta qualità apprezzato in tutto il mondo.
Ho parlato delle iniziative messe in campo per supportare le nostre aree interne e naturalmente del disciplinare per la costituzione degli itinerari enoturistici e oleoturistici in Campania che consentirà di tutelare e valorizzare territori come questo che possono offrire eccellenze culturali, paesaggistiche ed agroalimentari come il tartufo.
Durante la conversazione, sono emerse le innumerevoli sfumature sensoriali e il valore economico che il tartufo può portare alla regione. È importante la collaborazione tra l’associazione e le istituzioni locali per promuovere il tartufo come un autentico tesoro gastronomico, contribuendo così a preservare la tradizione e a stimolare lo sviluppo economico sostenibile dei Monti Picentini”. (GT)