Herbert Kappler stava scontando l’ergastolo in un carcere militare. Era stato uno dei responsabili dell’eccidio delle Fosse Ardeatine (335 civili italiani trucidati a Roma, come bestie al macello, dall’esercito tedesco), nel marzo del 1944, e scontava la sua pena quando, il giorno di Ferragosto del 1977, evase dal carcere militare del Celio. La versione ufficiale dice che fu portato via dalla moglie in una valigia (!) e che poi fuggì in Germania con un’auto che poco dopo fuse il motore (non ci ha mai creduto nessuno, neanche il più ingenuo dei bambini) …
Insomma, una figuraccia per l’Italia, soprattutto per le sue autorità militari, anche per quelle che, chiaramente, lo avevano aiutato a scappare.
Oggi, 29 giugno 2019, dopo 42 anni, l’Italia si è vendicata dell’affronto subito allora.
I militari italiani, infatti, hanno arrestato una pericolosissima criminale di guerra tedesca, tale Carola Rackete, 31 anni, comandante della nave “Sea Watch” che, con una chiara azione “ostile”, anzi “di guerra”, ha sbarcato a Lampedusa 40 migranti cui, da 17 giorni, veniva impedito di mettere piede sul sacro suolo italico (negli stessi 17 giorni, ma questo non lo dice nessuno, sono tranquillamente sbarcati a Lampedusa, con poveri mezzi propri, 352 africani …).
Il nostro intrepido Capitano e Ministro dell’Interno ha condotto l’Italia al pareggio: 1 a 1. Un evaso tedesco e una’arrestata tedesca.
Francamente io, che ho cominciato ad apprezzare il calcio femminile, preferisco una Capitana. Una che non rutta, che non fa abuso molesto di selfie, che non gira l’Italia a spese del contribuente, che non vuole spaccare il proprio paese.
Una Capitana.
Anzi due: Sara Gama in campo e Carola Rackete sul mare.
Luciano Arciuolo