Premessa. La Lr 16/2004, all’art.23, definisce i contenuti del piano urbanistico comunale (PUC). Il PUC è lo strumento urbanistico generale del Comune e disciplina la tutela ambientale le trasformazioni urbanistiche ed edilizie dell’intero territorio comunale anche mediante disposizioni a contenuto conformativo del diritto di proprietà.
Il sito ufficiale del Comune di Bagnoli Irpino recita testualmente: <<Il Comune di Bagnoli Irpino ha avviato, ai sensi della Lr 16/2004, la redazione del Piano urbanistico comunale (Puc) e degli elaborati connessi, affidata al proprio Ufficio Tecnico Comunale e con il supporto tecnico-scientifico del Gruppo di ricerca in Tecnica e Pianificazione Urbanistica del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno>>.
Sempre sul sito sono spiegati in ogni dettaglio tutti i vari allegati richiamando la legge regionale (Lr 16/2004) e viene istituito anche un sito web: www.pucbagnoliirpino.it. Sempre sulla stessa pagina web poi si legge:<<Il sito www.pucbagnoliirpino.it, nel quale verranno illustrate tutte le attività connesse al processo di pianificazione, si configura, inoltre, come strumento di ascolto permanente dei cittadini durante tutto l’iter di formazione del piano nell’intento di favorire la più ampia partecipazione possibile e costruire una visione condivisa del futuro della città>>.
Sotto la citazione di Orhan Pamuk sempre sul sito ho scoperto, nell’area in evidenzia, che in data 13 aprile 2018 si è concluso in Avellino, presso la Provincia, il ciclo di incontri partecipati propedeutico alla formazione del PUC (PIANO URBANISTICO COMUNALE) con la conferenza Interistituzionale di Pianificazione Urbanistica (Cipu .
Stante al sito alla suddetta conferenza avrebbero partecipato il presidente in carica della provincia, il consigliere delegato all’urbanistica, due dirigenti della stessa provincia e per conto del comune di Bagnoli Irpino il funzionario responsabile, un consigliere (UN CONSIGLIERE) ed il gruppo di lavoro dell’università di Salerno coordinato dal prof. Gerundo. Mancavano se pure invitati: la Regione Campania, l’Arpac, ex Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno, ex Autorità di Bacino regionale Campania Sud, Ente Parco Regionale dei Monti Picentini, Comunità Montana “Terminio-Cervialto”, Consorzio ASI per la provincia di Avellino, Genio Civile provinciale di Avellino, ASL di Avellino, Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le provincie di Salerno ed Avellino, comuni confinanti.
Soprattutto però mancavano i cittadini di Bagnoli Irpino (non invitati). Ho fatto tutta questa lunga premessa per rappresentare un autentico contrasto che vede da una parte uno sforzo di chi dirigeva la barca, se pure pleonastico, di rendere pubblica la procedura di approvazione del Puc (c’era molta preoccupazione per la pubblicità degli atti) e dall’altro lo scarso coinvolgimento dei cittadini, degli operatori, dei tecnici.
Mi si diceva stiamo facendo il Puc. Ma chi? Come? Su quali proposte? Tornando un po’ indietro nel tempo vi ricordo gli avvenimenti. In data 11 luglio 2013 (appena insediata l’amministrazione) furono revocate le due delibere di C.C. (dell’Amministrazione Chieffo) con cui si approvava la convezione per la gestione in forma associata delle funzioni di pianificazione urbanistica ed edilizia comunale (delibera n°13 del 12/04/2013) e si istituiva la centrale unica di committenza (delibera n°14 del 12 aprile 2013).
In maniera balorda e funesta di fatto veniva anche rottamato l’Ufficio di Piano (ufficio preposto per la redazione del PUC). Solo nel gennaio 2017, dopo quattro anni di nulla (DOPO QUATTRO ANNI DI NULLA), in data 19 gennaio con Delibera di Giunta n° 11 viene costituito un nuovo Ufficio di Piano (ufficio preposto per la redazione del PUC).
Quindi dall’aprile del 2013 a gennaio del 2017 non sono stati redatti atti inerenti il PUC comunale: ma non è assurdo, vi ricordo che a quella data il termine ultimo per l’approvazione del PUC era il 18 marzo 2018. In data 12 giugno 2017 ci si ricorda di nuovo del PUC e con Delibera di Giunta n° 73 viene approvato il supporto tecnico per la redazione del PUC affidando la consulenza al dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno.
In data 4 luglio 2017 con delibera di giunta n° 84 viene approvato l’atto di convenzione con l’Università di Salerno e nel frattempo la Regione Campania stabilisce un ulteriore termine ultimo (e perentorio). Infatti con la Legge regionale 22 giugno 2017 n. 19. “Misure di semplificazione e linee guida di supporto ai Comuni in materia di governo del territorio”, pubblicata sul BURC n° 5 del 22 giugno 2017, sono stati prorogati i termini, rendendoli perentori, entro i quali i Comuni dovranno adottare e quindi approvare i PUC ai sensi della L.R.16/2004 e del Regolamento di attuazione n° 5 del 2011.
In particolare l’art. 4 della suddetta legge modifica profondamente l’art. 44 della Legge Regionale 16 del 2004 infatti sono stati aggiunti e modificati i commi 2, 3 e 4 bis. In particolare il comma 2 recita: <<I Comuni adottano il Piano Urbanistico Comunale (PUC) entro il termine perentorio del 31 dicembre 2018 e lo approvano entro il termine perentorio del 31 dicembre 2019. Alla scadenza dei suddetti termini perentori, si provvede ai sensi dell’articolo 39 e del relativo regolamento regionale di attuazione per l’esercizio dei poteri sostitutivi>>.
In sostanza per i comuni come il nostro, se non si dovesse approvare il PUC entro il termine del 31 dicembre 2019, potrebbe essere nominato dalla regione un <<commissario ad acta>> che si sostituirebbe al comune stesso. Purtroppo è perentorio pure il termine di adozione del PUC: 31 dicembre 2018. Ad oggi tranne l’episodio della conferenza Interistituzionale di Pianificazione Urbanistica presso la provincia in data 13 aprile 2018 non ci sono altre notizie.
La cosa è molto grave: abbiamo sprecato 5 anni (dal 2013 al 2018) senza compiere nessun atto in direzione del nuovo strumento urbanistico delegando il tecnico incaricato (anch’esso non indigeno) a operare per noi. Ma la cosa più grave è la assoluta assenza della comunità dai tavoli dove si dovrebbero prendere decisioni così importanti.
Riassumendo, dopo aver rottamato l’Ufficio di Piano e incaricato un nuovo professore ci saremmo trovati entro pochi mesi a discutere di un nuovo strumento urbanistico pensato da persone non indigene, affrettate a chiudere un iter, come uno scadenzario, di cui la gente non s’era mai accorta. Non si può gestire il PUC come un “Laceno-Estate”.
Viva la Provvidenza, il metodo è cambiato con le persone. La nuova Amministrazione dovrà recuperare il molto tempo perduto dagli inadeguati e scellerati di prima, deve accelerare e dedicarsi con impegno continuo e costante per sperare di non essere commissariata sull’argomento. Ripeto, l’iter di approvazione del nostro PUC era in itinere già nel 2013 ed è sconcertante che dopo cinque anni non è stato fatto nulla. Nulla, bolle di sapone, altro che bla, bla, bla .
Allora tocca alla nuova amministrazione farlo in un anno, ci contiamo, siamo fiduciosi, abbiamo gente che parla poco e che lavora molto, meno male. Il PUC condizionerà il nostro futuro, dovrà poter consentire ai nostri imprenditori di pianificare le loro scelte, ai nostri giovani di costruirsi una speranza, a noi stessi di gestire un abitato ed una popolazione che negli anni sono profondamente cambiati.
A Teresa ed ai suoi il difficile compito di recuperare dove altri non hanno proprio tentato.
Nello Memoli
(da Fuori dalla Rete, Settembre 2018, anno XII, n. 5)