La Lombardia, “locomotiva” d’Italia, sembra essere preda di una maledizione.
Dopo la figuraccia rimediata con la crisi del Coronavirus, con l’incapacità di prevenire, di curare e di frenare l’epidemia, sul povero (?) presidente Fontana (che diede il meglio di sé riuscendo ad indossare una mascherina dopo numerosi tentativi…) si è abbattuto un vero e proprio uragano.
Facciamo il punto della situazione.
La Regione Lombardia acquista 75.000 camici per medici dalla ditta della moglie e del cognato di Fontana, senza una regolare gara di appalto, per un importo di 513.000 euro (I camici erano pronti già prima dell’affidamento…). Sgamati da una trasmissione televisiva, fratello e sorella fanno finta di regalare 50.000 camici ai lombardi. Fin qui Fontana dice (mentendo) di non saperne niente, ma intanto aveva già provato a risarcire il cognato con un assegno di 250.000 euro, bloccato perché sospetto: proviene da un conto svizzero di cinque milioni e trecentomila euro dello stesso Fontana, che aveva trasferito in Svizzera, dopo una sorta di condono, i soldi depositati alle Bahamas (come il danaro di un delinquente qualunque) che, secondo lui, provengono dall’eredità della madre (ma allora perché portarli alle Bahamas?).
A questo punto, in attesa che la giustizia faccia il suo corso (anche in Campania, ovviamente…), due domande sorgono spontanee.
Può il Presidente di una Regione restare in ancora in carica, dopo che si è appurato che ha mentito in maniera spudorata?
Ma soprattutto: può il Presidente di una Regione essere intestatario di un conto segreto, prima alle Bahamas e poi in Svizzera? Credevamo che, dopo Berlusconi, certe cose non si potessero più verificare…
Questo è il nuovo della politica! Questo è quello che ci fa rimpiangere i politici di qualche decennio fa: penso a Berlinguer o a Zaccagnini, che giravano spesso con la giacca consunta di sempre.
Ma non dobbiamo meravigliarci: anche Trump e Bolsonaro sono il nuovo. Se ne sono accorti purtroppo le centinaia di migliaia di morti per Coronavirus di Stati Uniti e Brasile.
Il nuovo è anche Salvini, che ha partecipato, qualche settimana fa, ad un convegno, organizzato da Vittorio Sgarbi, centrato sull’idea che il Covid sia un’invenzione. Salvini è andato a quel convegno sfacciatamente senza mascherina, per manifestare condivisione per le idee di quei matti negazionisti.
Persino il Sindaco leghista di Codogno, prima Zona Rossa d’Italia, ha proposto ai negazionisti di visitare il cimitero del suo Comune, e di trovare il coraggio di dire a quei poveri morti che il virus è pura invenzione…
Trump, Bolsonaro e Johnson dovrebbero finire sul banco degli imputati per strage, perché perfettamente coscienti che le loro scelte avrebbero provocato decine o centinaia di migliaia di morti. Salvini al governo si sarebbe comportato come loro? A noi questo dubbio resta.
Senza alcun dubbio, invece, Fontana, dopo essersi dimesso, dovrebbe indossare non la mascherina, ma una maschera intera che lo difenda dalla vergogna, ammesso che sia ancora capace di provarne, dopo i disastri che ha provocato e la figuraccia che è riuscito a rimediare, e che ha fatto fare a tutti i sovranisti del nostro paese.
“Prima l’Italia”, infatti, è anche il suo slogan.
Ma poi, di nascosto, i soldi li ha portati alle Bahamas…
Luciano Arciuolo
(da Fuori dalla Rete, Agosto 2020, anno XIV, n. 4)