Guerra sulle seggiovie, il Tar frena lo sgombero (Il Mattino, di Giulio D’Andrea – 10.03.2018)
Le aree vanno riconsegnate al Comune, ma non viene riconosciuta l’urgenza.
Un nuovo capitolo si aggiunge alla vicenda delle seggiovie sul Laceno, chiuse e dal destino incerto. E ora la data per risolvere la querelle viene spostata.
Il penultimo capitolo lo aveva scritto il Consiglio di Stato, che di fatto ha consegnato al Comune di Bagnoli Irpino la titolarità delle aree, visto che l’ente ambisce ad un restyling con fondi pubblici. Ieri però arriva l’ultimo atto, almeno in ordine di tempo, scritto nuovamente dal Tar, che si è pronunciato nello specifico sullo sgombero vero e proprio e sul rilascio di aree e beni da parte dello storico gestore, la società Giannoni. E lo sgombero ordinato dal sindaco, questo il succo del decreto viene, congelato.
Non c’è urgenza, in pratica, per il Tar. Vanno tenuti in considerazione più interessi. Era previsto per il 13 ma bisognerà attendere almeno il 27 marzo, probabilmente andando anche oltre. In quest’ultima data viene infatti fissata solo la discussione. Si parla sempre di un braccio di ferro complesso. Di burocrazia, ricorsi e controricorsi. La cronistoria recente lasciava intravede la fine del tunnel, ma così non è.
E nel frattempo con gli impianti chiusi, una stagione turistica è già andata. Il Consiglio di Stato si era pronunciato a inizio febbraio sulla convenzione tra Comune di Bagnoli e società Giannoni. Per i giudici l’accordo è scaduto. Storia chiusa definitivamente. Con il provvedimento si dava ragione all’Ente, che quindi può tornare a essere unico proprietario degli spazi su cui sono presenti gli impianti di risalita. Questo significa che il Sindaco di Bagnoli può candidare la località sciistica ai finanziamenti pubblici? Lavorare su bandi e progetti per attrarre risorse ed investimenti? Si, però mancava e manca l’ultimo step.
Il Consiglio di Stato però non parla delle conseguenze pratiche del passaggio di consegna e del resto non poteva farlo. I beni presenti sulla montagna valgono qualche milione di euro. Alla società spetta un indennizzo? Chi rimuove cosa? In che termini? Ed entro quali termini? Il nuovo scontro fra il Sindaco Filippo Nigro e i privati che per decenni hanno gestito l’infrastruttura nasce proprio da queste domande.
Il tribunale amministrativo, sezione distaccata di Salerno, ha in pratica dato un po’ di tempo alle parti. E si è riservato di decidere su qualche aspetto della questione. Per il momento ha emesso un decreto cautelare, la cui funzione “non è quella di anticipare il giudizio, ma solo quella di prevenire pregiudizi irreversibili”. Poi precisa: “la gravità del danno va valutata con una ragionevole comparazione degli effetti che il provvedimento cautelare produce sui contrapposti interessi delle parti”. Vista “la posizione legittima della società ricorrente, la quale si trova ad essere incisa dal provvedimento dirigenziale impegnato che impone lo sgombero ed il rilascio delle aree e beni nel termine ristretto di sessanta giorni scadenti il 13 marzo 2017, può senz’altro ritenersi di porre rimedio ai rappresentati pregiudizi di estrema gravità ed urgenza differendo l’esecuzione dei provvedimenti impugnati, anche in mancanza di interesse pubblico specifico e prevalente legato ad una situazione contingente”.
Con l’ultimo passaggio la magistratura amministrativa mette nero su bianco un concetto: non c’è urgenza di sgomberare l’area il 13 marzo. E tutto resta nel limbo.
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Seggiovie, il Tar blocca lo sgombero (Il Quotidiano del Sud – 10.03.2018)
Decisione prorogata al 27 marzo, quando si esprimerà la camera di consiglio.
Un ulteriore ed inaspettato colpo di scena ha interessato nella giornata di ieri il caso Seggiovie del Laceno. Il Tar di Salerno ha infatti fermato, temporaneamente, l’immediata esecutività dello sgombero, previsto per il prossimo 13 marzo, dell’areale seggiovie chiesto dal Comune di Bagnoli sul celebre Altopiano irpino.
Solo dopo il parere della camera di consiglio, si procederà, difatti, all’eventuale esecuzione del provvedimento precedentemente annunciato dallo stesso primo cittadino di Bagnoli, Filippo Nigro.
Un nuovo e assolutamente inatteso “fulmine a ciel sereno” si abbatte dunque sulla complessa e annosa vicenda, con il Tar che ha bloccato quello che sembrava , a tutti gli effetti, l’ultimo e decisivo atto della pesante querelle, che in questi anni ha riguardato il sindaco Nigro e la società concessionaria degli impianti di risalita, capitanata da Marzio Giannoni.
Salve, quindi, al momento, anche tutte quelle aree interessate dall’ordinanza di sgombero diffusa precedentemente dal Comune di Bagnoli Irpino che comprendono, fra le altre, il “Rifugio Amatucci”, a quota 1670metri, ma anche il centro ippico, la scuderia e numerose altre strutture site nell’Altopiano irpino.
Nella giornata di ieri, nell’ambito del prestigioso convegno residenziale sulla sanità di prevenzione (svoltosi presso il Grand Hotel Grisone a Laceno) era presente anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il quale è voluto ritornare sulla delicata questione degli impianti di risalita: «Ho parlato con il sindaco Nigro – ha affermato il governatore – e credo che favoriremo l’acquisizione al patrimonio pubblico anche di questa risorsa».
Proprio il primo cittadino di Bagnoli Irpino, attraverso queste colonne, aveva commentato affermando che la decisione intrapresa sulla questione seggiovie era complessa , ma allo stesso tempo anche coraggiosa e lungimirante, utile al Comune irpino per poter accedere a un finanziamento di vitale importanza per il proprio futuro ma anche per l’intero territorio campano.
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Nessuno sgombero il 13 marzo al Laceno: il Tar non ravvede tutta questa fretta (Avellinotoday.it – 09.03.2018)
Il Tribunale amministrativo accoglie la richiesta della società Giannoni.
Il 13 marzo sull’Altopiano del Laceno, il Comune di Bagnoli non potrà fare nessuno sgombero alla società Giannoni. L’ordinanza emessa dal responsabile del procedimento del Comune retto dal sindaco Filippo Nigro è stata congelata dal Tar di Salerno
Scrive infatti il tribunale amministrativo che “la funzione del decreto cautelare non è quella di anticipare il giudizio, ma solo quella di prevenire pregiudizi irreversibili, tali che non possano essere evitati nemmeno dalla misura cautelare collegiale. Considerato che, alla luce dei dati concreti che connotano la fattispecie del gravame depositato e la posizione legittimante della società ricorrente (già soggetto destinatario di una concessione in affidamento di un complesso turistico invernale ed estivo sin dal 5 maggio 1973), la quale si trova ad essere incisa dal provvedimento dirigenziale impugnato che impone lo sgombero ed il rilascio di aree e beni nel termine ristretto di sessanta giorni scadenti il 13 marzo 2017, può senz’altro ritenersi di porre rimedio ai rappresentati pregiudizi di estrema gravità ed urgenza differendo l’esecuzione dei provvedimenti impugnati, anche in mancanza di interesse pubblico specifico e prevalente legato ad una situazione contingente; Considerato, altresì, che tali circostanze in fatto inducono a concedere la misura cautelare richiesta con effetti sino e non oltre la data della camera di consiglio utile del 27 marzo 2018, nel cui contesto potranno essere assunte le eventuali determinazioni idonee alla definizione del giudizio nello stato in cui versa”.
Nel contempo fissa per la trattazione collegiale per la camera di consiglio del 27 marzo 2018.
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Seggiovie Laceno, dal Tar lo stop allo sgombero (Irpiniapost.it– 09.03.2018)
Nuovo colpo di scena nella vicenda delle seggiovie dell’altopiano del Laceno. Il Tar di Salerno ha infatti accolto la richiesta della società Giannoni, concessionaria degli impianti, di fermare gli effetti dell’ordinanza di sgombero degli stessi firmata dal sindaco di Bagnoli Irpino Filippo Nigro.
Nel decreto cautelare, prodotto dalla giustizia amministrativa, si sottolinea la necessità di valutare in maniera adeguata la gravità del danno che l’applicazione o meno del provvedimento di sgombero può arrecare alle parti.
Secondo l’amministrazione bagnolese, le seggiovie e le aree limitrofe dovevano essere liberate dallo storico concessionario a partire dalla data del 13 marzo. Il Tar invece ha stoppato l’esecutività dell’ordinanza in via cautelare rimandando al 27 marzo la decisione. Solo dopo il parere della camera di consiglio si procederà eventualmente allo sgombero.