“Senza una strategia rischiamo di non riprenderci nemmeno questa estate”. Il timore è quello di Gerardo Stabile, presidente di Federalberghi e imprenditore del Laceno. Trasporti e promozione restano i compiti principali per le istituzioni provinciali e regionali. Poi, è chiaro, devono muoversi bene anche i singoli territori. Queste le strade tracciate dai rappresentanti del settore turistico, quello più colpito dalle restrizioni Covid.
Stabile, forse è superfluo chiedere un bilancio di questo inizio 2021. Ma come è andata nelle poche finestre di zona gialla?
Non stava andando male, il Laceno stava registrando buoni numeri, a cavallo di san Valentino per esempio. O nei week end. E persino nei giorni infrasettimanali. E’ ovvio che parliamo comunque di dati positivi ma in un quadro di sofferenza generale. Diciamo che il sistema chiusure-aperture utilizzato fino ad ora non potrà più funzionare nei prossimi mesi. Adesso va bene anche aspettare qualche settimana o mese, non siamo ciechi né sordi e sappiamo che le priorità restano la vaccinazione e il contenimento dei contagi. Ma se non partiamo a maggio-giugno non partiamo più.
L’estate scorsa si è fatto qualcosa per le località montane, come le iniziative per il distanziamento sociale, le aree pic-nic. In generale siete stati favoriti dai grandi spazi. Adesso cosa ci si può inventare?
Tutte le attività che abbiamo assecondato, soprattutto quelle all’aria aperta, verranno riproposte e migliorate, bike-park, escursionismo. C’è chi ha già iniziato a lavorare sull’offerta estiva, il Consorzio turistico Bagnoli-Laceno per esempio. Che tra l’altro si sta confrontando con i vari livelli istituzionali. C’è la consapevolezza che l’estate 2021 sarà ancora più impegnativa e difficile.
Perché?
Perché lo scorso anno, soprattutto a fine lockdown, eravamo convinti che si fosse usciti da un incubo. Ora la storia recente ha dimostrato che non si esce così facilmente, che non ci sono garanzie. Pasqua è saltata, pensiamo al dopo, ma con molte incertezze.
Come operatori cosa chiedete agli enti sovracomunali?
Trasporti innanzitutto. Non sappiamo più come farlo capire. Non è possibile che in Alta Irpinia non esistano collegamenti nei fine settimana. Se a livello provinciale qualcuno riesce ad assecondare questo discorso, ci farebbe molto piacere. E’ incredibile come non si sia ancora provveduto. Insieme al discorso trasporti chiediamo promozione e comunicazione. Non dico ora, ma a partire dal prossimo mese si. E sarebbe ora che come accade in altre regioni o nazioni, Provincia e Regione iniziassero a promuovere subito l’Irpinia nei suoi vari comprensori. Si parla spesso di progetti e iniziati e a lungo termine e va bene da un lato, ma a noi serve ossigeno ora.
Il mito del covid-free è caduto da tempo in Irpinia. Sta cadendo anche quello delle opportunità per i piccoli borghi?
Lo ammetto l’anno scorso siamo stati molto fiduciosi e forse un po’ annebbiati. Eravamo convinti che una cena di gruppo all’aperto fosse possibile. Adesso dobbiamo contare nel vaccino e solo in questo. E soprattutto modellare meglio l’offerta. Ragioneremo su coppie, famiglie, turismo individuale visto che i gruppi sono una prospettiva a lunghissimo termine. Ma ognuno faccia la sua parte, mi ripeto.
Un esempio?
Il Consorzio Turistico Bagnoli-Laceno ragionerà con le realtà del circondario altirpino per far restare le famiglie almeno una notte o due, costruendo pacchetti ad hoc. Quindi è fondamentale connetterci con il Goleto per citare un complesso indubbiamente di richiamo, e con i borghi dell’alta Irpinia. Però questa volontà deve essere accompagnata da un aiuto delle istituzioni sugli aspetti che evidenziavo prima. Altrimenti siamo destinati a scomparire come operatori e imprenditori.
Giulio D’Andrea (Il Mattino)
IL MATTINO del 15.3.3021