In prigione in prigione (Edoardo Bennato, 1977)

di Luciano Arciuolo
In prigione in prigione (Edoardo Bennato, 1977)

Le condizioni di vita negli istituti di pena italiani sono molto al di là del limite della sopportabilità. Voltaire diceva, circa 250 anni fa, che il grado di civiltà di un popolo si misura dalle sue carceri. In otto mesi in Italia si sono suicidati 73 detenuti, quasi tutti giovanissimi. Allora il governo si è mosso, finalmente. Infatti nel disegno di legge cosiddetto “Sicurezza” sono previsti, nel complesso, 24 nuove tipologie di reati. Ovviamente se si aumentano i reati aumentano anche i carcerati: è così che Meloni e il Ministro della Giustizia Nordio vogliono risolvere il problema del sovraffollamento nelle nostre prigioni.

Ma questo disegno di legge “Sicurezza” è veramente un campionario di bestialità: pensate che le proteste in carcere o nei centri per migranti possono essere punite col carcere fino a 20 anni! La resistenza a pubblico ufficiale può portare a 15 anni di galera. Se la resistenza è passiva, cioè non violenta, comunque è punibile con 4 anni.

I rappresentanti delle forze dell’ordine potranno avere una seconda pistola oltre a quella di ordinanza, anche quando non sono in servizio. La sola propaganda delle azioni di protesta potrà essere punita fino a 6 anni…

Già all’atto dell’insediamento del governo, uno dei primi atti fu un giro di vite con minaccia di galera facile. Il risultato: negli ultimi tre anni gli atti criminali, in Italia, sono aumentati del 2%!!!

Per non parlare di quando la stessa presidenza del Consiglio parlava di un’ Italia sotto attacco degli anarchici, per giustificare il carcere duro per Cospito. I fatti dicono altro: chi li ha mai visti, in questi due anni, questi anarchici che attaccano lo Stato? Più carcere, più armi, questa è la proposta del Governo.

E’ la stessa degli Stati Uniti, dove la violenza e le stragi, soprattutto nelle scuole, sono all’ordine del giorno e, dal 1967, sono state quasi 200…

Luciano Arciuolo

(da Fuori dalla Rete novembre 2024, anno XVIII, n. 3)

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