Intervista al prof. Ficetola, fiduciario dell’Itis di Bagnoli Irpino

di Giulio Tammaro

Il professore Raffaele Ficetola è al suo sesto anno di insegnamento presso l’ITIS di Bagnoli Irpino e dall’inizio di quest’anno scolastico, complice il pensionamento del professore Aniello Parenti “fiduciario” di lungo corso e anima dell’Istituto negli ultimi decenni, ha assunto anche il ruolo di responsabile dell’Istituto. In questi sei anni all’ITIS il professore Ficetola è stato protagonista di tantissime iniziative che hanno visto protagonisti i suoi alunni. Oggi oltre ad insegnare ha l’arduo compito di condurre lo storico Istituto scolastico bagnolese che in questo 2019 compie 50 anni di attività. Quella che segue è un’interessante intervista tutta dedicata all’ITIS.  Ringraziamo il professore Ficetola per la disponibilità accordataci e gli auguriamo buon lavoro.


Qual è la sua idea di scuola? La scuola oltre ad essere un ambiente di studio e di formazione ha anche una funzione educativa. Come vede oggi questa funzione??

Ritengo che La scuola è, subito dopo la famiglia, la principale agenzia di socializzazione e formazione della personalità dei ragazzi. Il suo compito fondamentale è fornire gli strumenti necessari per crescere culturalmente, psicologicamente e socialmente, acquisire un certo grado di responsabilità e autonomia e, infine, formare alla cittadinanza e alla vita democratica. La scuola è prima di tutto studio, conoscenza, cultura, apprendimento, ma è anche educazione, teatro di crescita civile e di cittadinanza; è luogo in cui nascono e crescono affetti, sentimenti, e si affermano amicizie, che, in molti casi, resteranno per tutta la vita. Una caratteristica della scuola è quella di fornire contesti di relazioni contemporaneamente con adulti e coetanei, e quindi occasioni di sperimentare in più direzioni, ma dentro una cornice diversa dalla famiglia.

Quali sono i punti di forza dell itis e quali invece le carenze su cui intervenire?

I punti di forza dell’ ITIS? Senza dubbio il clima che si crea, il rapporto tra prof e discenti. Oggi più che mai. Penso che si possa dire che la scuola educa attraverso la cultura. La cultura dà gli strumenti per capire la realtà e per interagire con essa; ma dà anche le chiavi per comprendere la propria umanità. L’Itis è un ambiente di riferimento per gli studenti e le loro famiglie. La scuola, infatti, pur essendo per gli alunni un luogo che richiede impegno e fatica, è comunque il luogo che contribuisce alla realizzazione di sé, è un ambiente che “contiene” e che offre delle possibilità. Criticità? Nessuna, scherzo…. Ovviamente potrei dire tante cose ma mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno.

Qual è il ruolo del ITIS all’ interno della comunità bagnolese?

La scuola non può concedersi il lusso dell’isolamento, essa deve essere il centro della comunità, Troppo spesso, infatti, la nostra civiltà tende a sminuire, svilire e deformare c’è bisogno di un impegno concreto per liberarla da tanti e inutili slogan perché è ricchezza, risorsa.

 Si vocifera di un nuovo rischio chiusura per l’ITIS. Sono soltanto voci di piazza o il rischio chiusura è reale?

Si vocifera di un nuovo rischio di chiusura?? No, assolutamente….sono voci… solo voci e non aggiungo altro….

L itis compie 50 anni avete progetti in cantiere per festeggiare questa ricorrenza speciale?

Per il 50ntesimo abbiamo in serbo diverse cose, già lo scorso mese abbiamo realizzato un incontro con per promuovere e spiegare alla comunità l ITS …erano presenti i rappresentanti di 43 aziende, dell’Istituto di Istruzione Superiore di Grottaminarda, dell’Università di Salerno, delle associazioni Confindustria Campania e Confindustria Salerno e degli altri importanti Enti territoriali ed Istituzioni—poi ci sarà ancora tanto. 

In questi anni trascorsi a bagnoli che idea si è fatto del nostro paese?

Quando ottenni il trasferimento da Pordenone la prima cosa che pensai fu “Bagnoli Irpino: sono a casa” questo è il mio sesto anno a Bagnoli….. beh, sono ancora a casa.

Giulio Tammaro

(da Fuori dalla Rete, Marzo 2019, anno XIII, n. 1)


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