“Facimm’ ammuina”: era questo l’ordine che Federico Cafiero, ufficiale della Marina dei Borboni, dava ai suoi marinai quando la nave era attraccata in porto e bisognava far finta di non stare con le mani in mano.
Ora, l’Italia rischia di perdere i fondi europei del PNRR (più di due settimane fa il ministro Giorgetti disse che l’arrivo della terza rata era questione di ore ma per adesso…); in Europa siamo sempre più isolati: ci è rimasta solo l’Ungheria, che però non vuole i migranti che sbarcano da noi e alla quale sono stati sospesi i fondi europei; abbiamo i prezzi dei beni di più largo consumo saliti del 13% in pochi mesi (mentre i salari sono fermi da anni); il numero dei migranti si è quintuplicato rispetto all’anno scorso, dopo che Meloni e Salvini hanno carpito il voto degli italiani promettendo di annullare gli sbarchi; il costo degli affitti è diventato proibitivo….
E il governo? Il governo è tutto impegnato a fare “ammuina”. Ha cominciato con i raduni dei giovani (i Rave Party): l’organizzazione e la partecipazione a questi raduni può costare fino a sei anni di carcere (pensate che l’omicidio colposo è punito con una pena massima di cinque anni…); ha continuato penalizzando le ONG che salvano migranti in mare; ha minacciato di inseguire gli scafisti per “tutto il globo terracqueo”, senza fermare neanche un barcone; vuole dare fino a tre anni di carcere e 60.000 euro di multa a chi imbratta i monumenti per manifestare contro il cambiamento climatico.
Nello stesso tempo molti ministri hanno lanciato una gara a chi spara la fesseria più grossa: sugli affitti; sulla razza; sulla sostituzione etnica; sui sindaci delle città universitarie… Altra ammuina, appunto.
Intanto gli studenti italiani protestano contro il caro affitti (a Milano fino a 700 euro per un posto in una stanza doppia e con i servizi in comune): dormono nelle tende, davanti alle Università. Dicono una cosa semplicissima: se l’affitto è troppo caro, io non posso più frequentare l’Università e viene meno il diritto allo studio per chi non è ricco.
Ebbene: io sto con loro e, anzi, agli studenti vorrei dire: se, quando si comincerà a riaffacciare il freddo, il problema non si sarà ancora risolto, smontate le tende e rimontatele non davanti, ma dentro le Università, dentro le caserme militari vuote, negli edifici pubblici non utilizzati…
Sarà una “ammuina”, è vero. Ma una vera, efficace, splendida “ammuina”.
Luciano Arciuolo