Il 27 Gennaio è stata la Giornata della Memoria e voglio ricordare che Bagnoli nel Medio Evo aprí le porte e ivi sorse una comunita ebraica che occupò un rione ancora oggi conosciuto come la “Jurèca”, ovverosia la Giudecca! Di quella comunità alcuni partirono nel sedicesimo secolo quando il Viceré spagnolo Toledo li scacciò dal Regno di Napoli, ma tanti altri protetti dai Bagnolesi, restarono convertendosi almeno formalmente al cattolicesimo.
Alcuni dei miei avi, come quelli di tanti altri compaesani, portano un cognome che la tradizione dice di essere cognomi che ci arrivano da quella comunità. La presenza di una folta comunità ebrea a Bagnoli è confermata da vari indizi, come afferma il Sanduzzi nelle sue “Memorie Storiche di Bagnoli Irpino”. Cito dalla pagina 113 della seconda edizione del 1975: “… nell’anno 1329 il re Roberto (Registro Angioino del 1329) un decreto ad istanza del re di Maiorca, col quale autorizzava i Giudei a venire liberamente nel Regno (di Napoli), fissarvi la loro residenza , comunicare con tutti senza timore di molestia tanto nei beni, che nelle persone, pagando le stesse tasse, che pagavano i Cristiani, ed è quindi probabile, che i feudatari di quel tempo avessero invitato famiglie di quel popolo a fissare la loro dimora a Bagnoli per sfruttarlo nel loro interesse. Anzi dal procedimento penale del 1324, in cui si parla dell’accusa fatta dalla De Sus ai Bagnolesi di ospitare gente di male affare, pare, che fin da quell’anno gli Ebrei avessero dimorato in questa terra…
…Essendo costoro dediti agli scambi commerciali, poterono facilmente affiatarsi coi Bagnolesi, che già avevano cominciato a girare per il Regno sia pel pascolo dei loro animali, che per commerciare, e l’identità della professione li spinse a soggiornare in Bagnoli, che per essere sito lungo una via commerciale d’importanza in quei tempi (via che legava Salerno e la costa tirrenica, alla Puglia, costa adriatica),trovarono ivi maggiore agio di esercitare la loro attività nell’operazioni di prestito …
…Dopo il Decreto del 1329 non furono più gli Ebrei considerati come persone di malaffare, ed i feudatari dovettero forse profittare della loro presenza per sfruttarli nel loro interesse, e quindi incitarli a rimanere i Bagnoli, dove occuparono un rione distinto, come era l’uso di quel popolo, che tuttora porta il nome di “la Jurèca” (la Giudecca).”
Un altro indizio della loro presenza si ha nel nome di un rione sottostante alla Jurèca che si chiama “Paravisu” (Paradiso), nome usato dagli Ebrei per indicare il luogo dove si seppellivano i loro morti e che fu forse usata per tale scopo. Non si sa per quanto tempo la colonia rimase a Bagnoli (il Sanduzzi afferma di non aver potuto rintracciare notizia alcuna al riguardo, ma si può forse affermare che quando il Viceré Toledo scacciò nel secolo XVI gli Ebrei dal Regno di Napoli, già parte delle famiglie si erano allontanate da Bagnoli ed ma tante altre vi rimasero protette dai Bagnolesi e convertendosi al Cattolicesimo.
Altri indizi come quello di ricette culinarie presenti in questa Terra di Bagnuolo ed assenti nei paesi viciniori, come la “cónza” (simile alla “concia” presente nella cucina ebraica romana), o, come tramandato oralmente, l’origine di alcuni cognomi che nelle tradizioni orali locali si dice d’essere ebraici, il progresso commerciale e culturale del paese sviluppatosi ancor più in quel periodo, e… chi più ce n’ha, più ne mette.
Una curiosità
In nessun stallo del Coro dell’Insigne Collegiata di Bagnuolo è presente l’immagine d’un Cristo crocifisso o della sua Passione. Nell’angolo superiore destro del bassorilievo dello Stallo XVIII (Discesa di Gesù al Limbo) c’è il Calvario con tre croci. Sulle croci ci sono solamente i due ladroni, quella del Cristo è vuota!
Che sia stata lasciata vuota per non offendere quelli della comunità ebraica che erano in Bagnuolo all’epoca (1651-1656) già convertiti almeno in forma al cristianesimo e che erano oramai integrati nella comunità (matrimoni, etc.) e che occupavano posizioni di rilievo?
Un’altra curiosità, basata su un commento/indizio ricevuto da una fonte lo scorso ottobre quando a Bagnoli, ovverosia la presenza della stella di Davide nella finestra murata con pietre e cemento nel lato Sud-Est della Chiesa Madre (vedere foto) con la data del 1939; messa là in piena epoca fascista per quale motivo?
Giovanni Labbiento