Organizzata dal Comune di Nusco e dalla Pro Loco Balcone dell’Irpinia, l’evento, che si svolge nel centro storico del paese altirpino, si rifà ad antiche tradizioni etniche e contadine.
Quella dell’accensione dei falò è un’antica usanza diffusa in tutta Italia ed anche in alcuni Paesi del nord Europa in segno di purificazione.
Soprattutto nelle regioni meridionali, i falò sono associati ai festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, che il calendario fissa al 17 gennaio, per ricordare, secondo una leggenda, la sfida vittoriosa del santo nei confronti del demonio per salvare alcune anime dagli inferi.
Tre giorni, quelli in programma quindi il 18, 19 e 20 gennaio 2019, tra passato e modernità per quella che è una rivisitazione della memoria secolare della comunità di Nusco, che si riuniva intorno ai falò durante i festeggiamenti in onore di “Sant’Antuono”.
Con la Notte dei Falò, il cuore antico di Nusco si trasforma in un grande laboratorio enogastronomico, artigianale e musicale, con i visitatori, in arrivo da tutto il sud Italia, che vengono catapultati in un percorso attraverso il folklore e gli antichi usi popolari, grazie alle performance di artisti di strada e spettacoli musicali che trasformano i vicoli del paese in un grande palcoscenico all’aperto.
La Notte dei Falò è anche una grande occasione di promozione del territorio attraverso i valori identitari che esaltano la genuinità e la tipicità dei luoghi.
Ed allora, ecco che in primo piano assurgono i piatti della tradizione locale, che sarà possibile assaggiare nei numerosi stand dislocati lungo le strade del paese, ma anche i prodotti della terra e dell’artigianato, punto di forza dell’economia di tutta l’area che gravita intorno al comune di Nusco.
I fuochi a Nusco, tre notti tra balli e folklore
A Nusco si rinnova la magia dei Fuochi di Sant’Antonio Abate il 18-19-20 Gennaio con La Notte dei Falò, a cura della Pro Loco “Nusco Balcone dell’Irpinia”, con il patrocinio del Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Ciriaco De Mita, dell’Unpli e della Regione Campania.
“Questa manifestazione non è una sagra e non vuole esserlo. C’è sicuramente la cucina con pietanze tipicamente locali, gustose ed accattivanti (minestra maritata, verza e fagioli, patate e peperoni, pizza gialla, patate sotto la cenere solo per annoverarn ealcune). L’intenzione è quella di dare alla manifestazione un taglio diverso ed ecco, quindi, un unicum eccezionale: arte, storia, artigianato, musica, balli e folklore”, dice il Prof. Giuseppe Della Vecchia, direttore artistico.
Saranno attive le visite guidate al Museo Diocesano di Arte Sacra, alla Cattedrale, Al Palazzo Vescovile, alla Biblioteca Comunale e tour attraverso i vicoli per riscoprire gli antichi palazzi nobiliari ed i personaggi che hanno caratterizzato la storia nuscana. In punti strategici saranno allestite mostre di pittura, scultura, artigianato ed oggettistica varia locale. Accanto ai falò tanta musica popolare, tarantelle e balli vari con gruppi mascherati che di fatto rappresentano il preludio al Carnevale, e gruppi in costume a postazione fissa o itineranti.
Gli oltre quaranta stand oltre le pietanze presentano dolci, prodotti della terra e dell’artigianato, prodotti caseari, salumi e vini DOC. “Per ultimo c’è lui, il protagonista principe: Lu Santantuonu, com’è chiamato a Nusco il falò. Il fuoco è purificazione, dà luce, dà calore, un calore che avvolge, aggrega, dà pace ma ancor più rappresenta il calore di questa gente che conquista, che dà fiduciae ti rende membro di questa comunità. L’atmosfera che si respira è magica e comediceva un tale: Quasi irreale e fuori dal tempo, dove tutto è permesso, tutto è sorvegliato”, chiude Della Vecchia.
IL PROGRAMMA