Giorgia Meloni e Matteo Salvini parlano male dell’Europa da quando andavano ancora in giro con i pantaloncini. Quando possono, lo fanno ancora. Poi, però, quando hanno bisogno di aiuto, a chi lo chiedono? Ma all’Europa, naturalmente.
Meloni promette al dittatore tunisino, per fermare le partenze di immigrati, tanti soldi: naturalmente soldi dell’Europa. Ma i suoi amici polacchi e ungheresi hanno detto subito no. Litigano con la Germania, che, in linea di principio, è disponibile ad accogliere i migranti che sbarcano sulle nostre coste; così i tedeschi ora non ne vogliono più accogliere. Va d’accordo solo con Polonia e Ungheria, che di accoglienza non vogliono neppure sentir parlare. Vuole dare la caccia agli scafisti che trasportano i “neri”, e per questo chiede aiuto all’Assemblea Generale dell’ONU, composta per più della metà da persone di colore…
Eppure, a sentire la destra, sui migranti l’Italia sta raggiungendo risultati importanti. Infatti il numero degli arrivi sulle nostre coste è raddoppiato, da quando governano loro! E, stavolta, le navi delle ONG umanitarie non c’entrano, visto che sono quasi del tutto assenti.
Come si risolve il problema? Creando altri Centri di Permanenza e Rimpatrio, che sono dei veri e propri campi di concentramento, tant’è vero che, se non ci vuoi entrare, il governo dice che devi sborsare 4.938 euro (quest’ultima è una cosa veramente allucinante: chiedere soldi per evitare il lager era una spietata bugia che usavano fascisti e nazisti con gli ebrei…). Insomma sull’immigrazione il governo è allo sbando. Eppure promettendo di azzerarla hanno vinto le elezioni. Per contrappasso stanno per esserne travolti.
Ma sul resto non se la cavano meglio. In questo momento l’interesse che l’Italia paga sul proprio debito è il più alto degli ultimi dieci anni. Addirittura più alto di quello che paga la Grecia. L’anno prossimo l’Italia dovrà sborsare 100 miliardi di euro di interessi… Ora, l’interesse sul debito di una nazione è una misura di quanto quella nazione sia affidabile e credibile. Evidentemente, in questo momento, la credibilità del nostro governo all’estero è zero! I nostri governanti promettevano di andare in Europa e di sbattere i pugni sul tavolo, ma non va esattamente così.
Quando i nostri vanno in Europa e sbraitano, agli altri europei viene in mente un proverbio che, in bagnolese, recita: “Pur’ li pulici tienn’ la toss’”.
Luciano Arciuolo