La straordinaria politica di un paese chiave

di Antonio Cortese

Intervenire ad un tavolo i cui partecipanti stanno giocando a tressette o a scopone scientifico non è mai cosa giusta. Ma come succede da secoli nei circoli ricreativi o nei bar di quartiere, o di paese, è solita prassi. Chi interviene comincia a cambiare le sorti del giuoco, parteggiando per l’uno o per l’altro e distraendo, viceversa, il designato bersaglio.

Così è spesso in politica.

Il recente commissariamento a Bagnoli Irpino potrebbe altresì essere inteso come un jolly calato dalla provvidenza amministrativa a ragione, di questa regione. Questa carta deve fare rimescolare il mazzo e far sedere quell’inavvertito interventista al suo posto nel bar. Anche perché col riaccendersi degli animi e degli entusiasmi, con il riarzigogolarsi sulle prossime elezioni in un paese che non è un paesino come tanti altri, data la propria leva turistica sull’intero territorio circostante, la nuova partita va giocata con più serenità, questa volta.

Si è perso troppo tempo, da parte di chi aveva l’onere di sbrigliare un gomitolo i cui fili partivano da quelli di acciaio della seggiovia fino a quelli delle maglie della vecchia politica. L’interventista di turno faccia bene a divenire piuttosto un buon interlocutore del commissario, fornendo quante più informazioni utili siano atte a far ripartire non solo la macchina turistica ma un Comune di cui bisogna essere sempre orgogliosi ed io, da turista in loco ne sono rimasto bene interessato, informato e acculturato come difficilmente altrove in altre sedi istituzionali se non metropolitane.

Antonio Cortese

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