La visita di Giustino Fortunato a Bagnoli e Laceno (1879)

di Gino Di Capua

Un po’ di Storia per leggere, finalmente, qualcuno che si “complimenta” con Bagnoli Irpino e i suoi cittadini.

(Tratto da “Irpinia LACENO – Guida storico turistica di Bagnoli Irpino” di Tommaso Aulisa.)


Nell’agosto del 1879, il giovane meridionalista Giustino Fortunato socio del Circolo Alpino Italiano (CAI) di Napoli, proveniente dal Terminio si porta sull’altopiano, per proseguire il giorno successivo per il Cervialto e scendere sulla Piana di Sazzano, ove si congeda dal sindaco Michele Lenzi e suo cognato l’intagliatore Erminio Trillo, che lo hanno accompagnato, per proseguire per il comune di Caposele.

Nel suo volume “Il Partenio e il Terminio” lo storico e politico Giustino Fortunato si sofferma lungamente a parlare della sua visita al Laceno, della pulizia delle strade di Bagnoli, della vivacità della gente e il loro spiccato senso dell’ospitalità della linda locanda ove ha pernottato.

Ammira le tante opere d’arte che il paese dispone, collocate nelle due più importanti chiese, quella Madre di S. Maria Assunta e quella del quattrocentesco complesso domenicano di S. Domenico.

Nella sua pubblicazione accenna ammirato alla gloriosa storia di arte e di cultura di Bagnoli, e fa una lunga carrellata dei tanti uomini illustri del paese che furono al vertice della cultura nel regno di Napoli in quei secoli passati.

Il Di Capua, il D’Aulisio, il D’Asti… furono intelletti di grande statura, noti in Italia ed in Europa. Non a caso Giambattista Vico e Pietro Giannone, ritenuti i due più grandi pensatori del Seicento e del Settecento, furono, il primo, discepolo di Leonardo Di Capua ed il secondo di Domenico D’Aulisio.


“Il Partenio e il Terminio”
Rarissima opera del celebre meridionalista Giustino Fortunato che, oltre all’attività politica e di studio, coltivò con passione l’alpinismo. Quest’opera descrive i due monti Partenio e Terminio, oltre che la Celica e il Cervialto posti a ridosso di Avellino.

Gino Di Capua

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