Dopo aver visitato un impianto da sci in disuso, da anni inaccessibile perché la seggiovia che lo serviva è ormai ferma, rimanendo in ambito sciistico abbiamo dato uno sguardo ad un residence sci-club abbandonato.
In verità il locale, probabilmente sorto in origine come club esclusivo per sciatori, nell’arco della sua esistenza non è stato frequentato soltanto dagli sportivi da montagna, anzi era attivo per lo più in estate, in base all’afflusso di turisti: l’accesso era sì riservato ai soci tesserati, ma lo spazio funzionava da centro di ritrovo e intrattenimento, e periodicamente organizzava piccoli eventi, spettacoli o attività d’animazione destinati ai residenti e vacanzieri.
Dopo un boom di pubblico nel corso degli anni Novanta, il residence sci-club ha registrato un calo d’affluenza ed è andato lentamente incontro alla dismissione: la definitiva chiusura sarebbe avvenuta nei primi anni 2000, a causa di difficoltà gestionali per l’eccessivo numero di soci fondatori.
Due tappeti rosa srotolati nell’atrio esterno ricordano un ultimo momento di gloria: in zona, infatti, si svolse una tappa del Giro d’Italia.
Nell’insieme, il locale oggi appare, sin dalla scala d’accesso, in una veste arrugginita e ammuffita, con diversi segni di disfacimento. Varcata la soglia, all’interno restano gli ultimi relitti dell’arredamento originario del locale, che lasciano intuire lo scopo ricreativo e ludico a cui era destinato. Spiccano nella sala giochi due tavoli da biliardo e un calcio balilla, mentre altri vani sono ormai spogli e indistinguibili. In un corridoio buio e malmesso si notano anche una sauna e una palestra, che rimandano in parte agli scopi sportivi per i quali era sorto quello che
fu, e che oggi non è più, il residence sci-club.
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