Bagnoli, parlano gli operatori: «Trappola contro Giannoni costruita dal Comune».
«Giannoni è entrato in una trappola costruita dal Comune di Bagnoli Irpino, poiché la convenzione iniziale era di 58 anni e non pensava che, lo stesso Ente, si ponesse di traverso» è questa l’opinione di Salvatore Nigro, operatore del Laceno.
Non si placa, quindi, nel comune irpino, la querele fra il primo cittadino di Bagnoli, Filippo Nigro e la società Giannoni che ha gestito, fino a qualche tempo fa, gli impianti di risalita dell’Altopiano. «Dopo l’ultima pronuncia del Consiglio di Stato – sottolinea l’operatore – si comprende chiaramente che nessuno è entrato nel merito della questione: uno sguardo, questo, nei confronti della famiglia Giannoni la qual non meritava il trattamento riservatogli, avendo dato lavoro e lustro al paese negli anni 70-80 e 90».
Salvatore Nigro difende, quindi, a spada tratta, la società Giannoni e rincara anche la dose: «Mi rivolgo al pugno forte bagnolese che negli anni non si è mai sottomesso ad altri, non si è mai piegato, avendo autonomia nelle decisioni. Io difendo la società Giannoni – dichiara l’operatore del Laceno – perché sono cresciuto lavorativamente con loro, e perché tanti bagnolesi, sono tornati da altre zone per lavorare nella sua azienda. Quindi, prima di tutto, è una questione di coscienza. Se poi volgiamo dirla tutta – Aggiunge ancora Nigro – dovrebbe essere abusivo, a questo punto, l’intero contorno dell’area
In questo momento, inoltre, ci sarà anche un altro importante problema, ovvero quello dei terreni che, per 58 anni, sarebbero dovuti essere di proprietà della società Giannoni. Risulta, pertanto, fondamentale trovare un accordo con questa Amministrazione che ha dimostrato di voler mettere le mani sul Laceno».
Infine, Salvatore Nigro, ha annunciato la notizia di un movimento politico, composto principalmente da imprenditori dell’Altopiano, in vista delle prossime elezioni di primavera che avranno luogo a Bagnoli Irpino: «Questa situazione è principalmente generata da un servilismo politico; proprio per questo motivo, in futuro c’è necessità di trovare un’amministrazione responsabile che ragioni con la propria testa e non con quella di Nusco. Stiamo per questo lavorando – conclude l’operatore – per mettere in piedi una lista che si occupi del Laceno, con lo scopo di scendere tutti insieme in campo. Tuttavia non faremo da porta acqua, ma saremo imprenditori per una lista responsabile».