Ci sono domande che ci facciamo poco. Ad esempio perché non ci sono migranti che provengono dal Mali. Perché sui barconi che arrivano dal Mediterraneo non ci sono mai ragazzi, uomini o donne della Namibia, della Costa d’Avorio, Etiopia, Senegal, Guinea Equatoriale, Seychelles, Mauritius, Gabon, Botswana o anche della poverissima Sierra Leone. In questi paesi in cui convivono pacificamente gruppi etnici e religiosi diversi, dove c’è un’economia vivace e governi stabili e poco corrotti e nessuna crisi idrica o ambientale nessuno vuole andarsene. Tutti vogliono stare a casa loro. Ma ci sono spesso uomini, donne e ragazzi del Niger, Egitto, Sudan, Ciad, Nigeria, Libia, Eritrea, Burkina Faso… che fuggono.
I commenti che spesso si ascolta in TV: “Fermare le partenze”, (come fare però, nessuno lo spiega) tendono a giustificare l’egoismo e la mediocrità, rasentando la cattiveria e il cinismo, tentando di giustificare i malcelati sentimenti razzisti. Purtroppo oggi gran parte di quei paesi africani sono governati da corrotti, messi là proprio da USA, Europa, Cina… che affamano i loro popoli, depredano gli aiuti umanitari, dopo aver eliminato chiunque abbia provato a introdurre democrazia e cercato di trattenere le risorse naturali per lo sviluppo dei loro Paesi. Un Mondo Occidentale che depreda da 300 anni l’Africa, sottraendo loro tutte le ricchezze naturali ! Il popolo africano chiede libertà.
Purtroppo oggi la realtà è semplice quanto tremenda, il neocolonialismo, sempre più ingombrante, è ben peggiore di quello di allora: bambini soldato nei casi peggiori, minatori per due euro nei migliori, a estrarre risorse che puntualmente finiscono in Cina, in Europa, in USA, nei nostri smartphone e automobili. Un bimbo che estrae diamanti in Congo è pagato qualche dollaro al giorno e le miniere congolesi non appartengono al Congo, ma alle multinazionali europee e americane. I minatori del Burkina Faso sono spesso bambini di nove, dieci anni, abbastanza piccoli da potersi infilare nei cunicoli minerari per “grattare” il metallo prezioso: oro e cobalto. Bambini che fanno uso di anfetamine per non sentire dolore e anestetizzare la fame. Questo è solo uno dei tantissimi esempi di sfruttamento neocoloniale. I burkinabè vivono essenzialmente di agricoltura ed è una terra ricchissima di oro. I giacimenti di oro vengono minati da grandi multinazionali, perlopiù francesi, che drenano l’oro verso la Svizzera. E il presidente Macron che si permette di dare lezioni umanitarie sui migranti, ovvero su quei giovani che lui respinge sia per mare che a Ventimiglia.
Il paradosso del colonialismo usuraio è che una terra ricca come il Burkina Faso venga impoverita a causa dei suoi giacimenti auriferi. Questo è solo uno dei tantissimi esempi di sfruttamento neocoloniale. Mentre la Francia guadagna in ogni esportazione grazie alla moneta coloniale Franco CFA, una moneta controllata direttamente dalla “Banque de France” e garantita dal Tesoro Francese. Una forma di vero e proprio signoraggio usuraio nei confronti di un paese africano.
Gino Di Capua