Lago Laceno, ritorno al futuro

di Giovanni La Rosa

Lo scorso weekend nel tentativo di evadere dall’afa cittadina, ci siamo spinti su Lago Laceno per tentare di ‘respirare’… aria di montagna e provare a vivere una giornata differente. Da irpino è inevitabile avvertire l’appartenenza di certi luoghi, anche frequentandoli di rado andarci è sempre piacevole sia nel periodo invernale che in quello estivo. Nei weekend è preda del turismo mordi e fuggi, avventori per un giorno, che spendono la giornata per un pic-nic ed un posto ad hoc per le famiglie che hanno bisogno di abbondonare il tetto domestico, per permettere ai propri bambini di poter stare a contatto con la natura.

Arrivando sull’Altopiano ci si imbatte in una immensa distesa di terreno, che è preda dei pascoli di ovini e bovini. Per chi non è abituato è come entrare a far parte di un altro mondo. Tuttavia ogni qual volta ci spingiamo sul Laceno è come prendere la macchina del tempo e tornare indietro di una quarantina d’anni. Non ce ne voglia nessuno, ma molte delle strutture presenti sul territorio sono vetuste ed avrebbero bisogno di un bel restyling, per aggiornarsi ai tempi moderni. Qualche struttura recettiva appare decadente, altre sono chiuse.

Perché il Laceno non può diventare un luogo attrattivo così da produrre economia virtuosa? Perché non provare a rinnovarsi avvicinando il maggior numero di turisti a partire dagli amanti della montagna? Perché non sfruttare al meglio il brand Lago Laceno, che certamente non manca di attrazioni? Domande che da semplici cittadini ci poniamo, perché dalla Basilicata, Campania, Puglia gli avventori certamente non mancano.

Ed allora ci auguriamo che con il restyling degli impianti di risalita, speriamo al più presto, si mossa dare un tocco di modernità a tutta l’area, magari creando anche delle strutture sportive o ripristinando le vecchie, sebbene sembri impossibile giacché i due campi da calcio hanno fatto una pessima fine. Investire in impiantistica sportiva per richiamare quel turismo sportivo che oggi vede tante località montane e collinari essere meta di ritiro delle squadre di calcio e non solo.

Sportivamente non può essere soltanto il ritrovo di qualche evento o l’arrivo, talvolta, del Giro d’Italia. Immaginiamo che questa nostra visione ce l’abbiano anche gli amministratori locali. Un domani ci auguriamo che il Lago Laceno possa essere qualcosa di più del turismo mordi e fuggi, ma qualcosa di molto più intrigante.

Giovanni La Rosa – www.orticalab.it
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