Finalmente è stata pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune di Bagnoli Irpino la delibera del Consiglio comunale n. 30 del 3.12.2020 di approvazione “dei lavori di riqualificazione della strada in via Patroni, con riconoscimento del relativo debito fuori bilancio” . Nel corpo dell’atto deliberativo c’è la dichiarazione di voto contrario dei tre assessori Ferrante, Varricchio e Di Capua. In allegato anche la relazione del Responsabile dell’Area Tecnica ing. Nicola Russo.
Dalla lettura di questi documenti appare adesso molto più chiara la vicenda. A fronte di lavori pubblici appaltati per circa 83mila euro, a distanza di un anno è stata apportata una “variante” con lievitazione dei lavori per altri 34mila euro (aumento di circa il 40%). I tre assessori, oltre a manifestare perplessità sulla maggiorazione di costo in così poco tempo, dichiarano a chiare lettere di non essere mai stati investiti della questione, nè verbalmente nè in Giunta. L’ing. Nicola Russo, il Sindaco Teresa Di Capua e soprattutto l’Assessore al Bilancio, Quintino Di Giovanni (con sua esplicita dichiarazione in Consiglio), affermano il contrario.
Sta di fatto che a seguito di questa querelle, l’ing. Nicola Russo ha rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico di Responsabile del Servizio Lavori Pubblici, Urbanistica ed Edilizia Privata. Si chiude qui la sua esperienza a Bagnoli Irpino.
La domanda che a questo punto si fanno un po’ tutti è la seguente: chi dice la verità e chi, invece, sta mentendo?
LA DICHIARAZIONE DEI CONSIGLIERI/ASSESSORI “DISSIDENTI”
“Noi consiglieri comunali, Ferrante, Varricchio e Di Capua, nonché assessori, sul presente atto all’o.d.g. esprimiamo il nostro dissenso in merito alla proposta di approvazione del debito fuori bilancio per i seguenti motivi, dal punto di vista tecnico riteniamo non sussistano i presupposti per l’approvazione del debito fuori bilancio in quanto, oltre al fatto che l’importo corrisponde quasi al 40% dei lavori a base d’asta, non è assolutamente condivisibile la ricostruzione dei fatti prospettata dal RUP nella relazione del 2 novembre trasfusa poi nella proposta di delibera.
Si precisa che, contrariamente a quanto riportato nei suddetti atti, il RUP, a seguito della perizia di variante presentata dal direttore dei lavori a luglio, non ha mai informato nell’immediato l’intera amministrazione di tale proposta. Dalla relazione, inoltre, non si evince quale siano le risposte ricevute dall’amministrazione a seguito della presunta tempestiva comunicazione, come sostenuto dal RUP.
Solo a lavori ultimati si è avuta notizia della necessità di incrementare le somme stanziate per l’opera. Il RUP non ha mai formalmente notiziato la giunta comunale né della necessità di una variante né della propria decisione di consentire i maggiori lavori senza la necessaria copertura finanziaria.
Buona prassi avrebbe voluto che fosse stata informata tempestivamente e formalmente la giunta che avrebbe potuto discutere e vagliare le opportune determinazioni. Non risulta nessuna trasmissione della perizia di variante o alcuna richiesta di maggiori somme rispetto a quelle già stanziate. La prima nota richiamata in atti del 6 settembre giunge dopo due mesi dalla perizia di variante e peraltro a lavori già ultimati.
Ma proprio l’importo del debito € 34.000 avrebbe dovuto suggerire maggiore cautela e un iter diverso. Né tantomeno può affermarsi, come riportato nella relazione, che il progetto iniziale (regolarmente approvato in giunta) senza gli interventi oggetto del debito, non “avrebbe assolutamente determinato una riqualificazione della strada oggetto dei lavori sia in termini di decoro urbano che di sicurezza e durabilità”. Altrimenti si dovrebbe mettere in discussione proprio la bontà del progetto!
Senza entrare in tecnicismi giuridici, segnaliamo inoltre che lo stesso Revisore dei Conti nella relazione allegata agli atti, nel richiamare indebito arricchimento in cui dovrebbe rientrare la presente questione, sostiene che una parte dell’onere che non costituisce pubblica utilità (utile impresa) è posto a carico del soggetto che ha disposto esecuzione.
A quanto ammonta questo importo? Allo stato non emerge dagli atti.
Dal punto di vista amministrativo il voto contrario alla proposta di delibera presentata è dettata dalla necessità di dare un indirizzo chiaro e univoci agli uffici in merito alla formazione dei debiti fuori bilancio e di gestione degli interventi programmati. Non riteniamo condivisibile che un progetto approvato per un importo, riferito ai soli lavori, di 83.000 €, dopo un anno necessiti di oltre €30.000 per renderlo, come riportato nella relazione del RUP, effettivamente utile per la collettività, sicuro e duraturo. Il tutto, ricordiamo, senza che la giunta fosse stata tempestivamente messa al corrente di tale situazione.
Avallando tale prassi, cosa accadrebbe se nel futuro, alla luce dei numerosi interventi in cantieri, si ripresentasse una circostanza simile? Il nostro auspicio è che non si ripetano episodi come questo e che, in ogni caso, la giunta venga tempestivamente e formalmente investita per le opportune determinazioni.”
I Consiglieri/Assessori: Pellegrino Ferrante, Maria Varricchio e Michela Di Capua
RELAZIONE DELL’ING. NICOLA RUSSO