Lavoro Agile: occasione per ripopolare i nostri paesi

di Gino Di Capua

Ciao amici di PT39, confesso che non avevo letto la rubrica di Giovanni Nigro su “Fuori dalla Rete”, ma l’ho letto oggi con attenzione e interesse… Voglio sperare nel suo legittimo ottimismo. Anche se il mio “sogno” prioritario è  rivedere i nostri paesi ripopolati.

Giovanni Nigro:
“…Con Buonopane Presidente di Provincia, l’Alta Irpinia potrà essere protagonista. Un pensiero, questa amministrazione provinciale e lo spero, deve averla nei confronti dei giovani, dei ragazzi, di quelli che ogni anno scelgono, per una ragione più grande di tutti, che è il lavoro, di andare via ed abbandonare la propria casa”. Questo deve essere l’obiettivo di un’amministrazione provinciale e regionale, ma anche locale… Eccolo allora un buono proposito…”

Certamente amico Giovanni Nigro, voglio sperare nel tuo ottimismo, ma pur se valido, resta sempre e solo un buon proposito…

Purtroppo, nonostante le sue notevoli valenze ambientali e paesaggistiche, questa terra, la NOSTRA IRPINIA, resta sempre una zona svuotata dall’emigrazione di migliaia operai qualificati ieri e di giovani laureati oggi. Risorse sottratte alla nostra terra!

Le scuole hanno chiuso per mancanza di alunni; le banche hanno spostato gli sportelli; il trasporto pubblico è ancora problematico, quando non è inesistente. Solo lo sbattere di qualche anta lasciata inavvertitamente aperta, rompe il silenzio di quelle stradine vuote. La modernità non stava nelle campagne, o sotto quei monti da cui bisognava fuggire per conquistarsi un posto dignitoso nel mondo. Il problema coinvolgeva tutta la nostra Irpinia (una delle provincie più povere d’Italia, ma anche, forse, una delle più belle).

Ancora oggi, nei nostri villaggi, mancano quei servizi primari in grado di assicurare un livello accettabile di qualità della vita, depauperata di potenzialità da una classe politica che quasi mai ha lavorato nei termini di una progettualità.

In questi anni di pandemia, il Covid-19, ha costretto milioni di persone a lavorare da casa, provocando addirittura in alcuni urbanisti, indurre a tanta gente di pensare che fosse giunto il momento di tentare a ripopolare i nostri borghi, coinvolti da tanti anni ormai, in un emorragico processo d’abbandono.

ECCO, QUESTO SAREBBE UN ALTRO BUON PROPOSITO!!

La questione, però, si ripropone in termini equivalenti: perché ritornare se questi luoghi continuano a non garantire lavoro, qualità nei servizi, assistenza sanitaria, opportunità economiche.

E allora è d’obbligo, caro amico Giovanni Nigro, che i nostri governanti facciano sentire forte la loro voce e usufruire del Recovery Fund per poter finalmente migliorare il territorio e potersi aprire ad ogni attività: turismo in primis, vinicolo, caseario, ecc. Ma per incentivare la gente a tornare nella nostra Irpinia, è doveroso migliorare la vivibilità e la convenienza del territorio: garantire servizi pubblici, connettività internet e stradale; proporre, magari, una defiscalizzazione dei redditi per chi viene a stabilirsi nei nostri villaggi, almeno per una decina di anni, in modo da indurre chi può telelavorare, a trasferirsi e risiederci tranquillamente.

Bene, proviamo allora a cogliere l’occasione iniziando a ragionare su come questo Lavoro Agile possa diventare una occasione per ripopolare i nostri paesi. Molti giovani, emigrati negli anni passati verso nord, vogliono tornare e restare a lavorare nella loro terra.
Il diffondersi del Lavoro Agile, nonché le possibilità offerte da queste forme di occupazione, potrebbe dare un’ottima spinta per tutte quelle iniziative, che i Comuni stanno mettendo in piedi per non scomparire, improntate ad attirare giovani e famiglie molto spesso con lavori nel settore digitale e tecnologico, quindi non per forza da fare in sede.

Tantissime sono le idee che i borghi irpini stanno sfoderando per infoltire la propria popolazione. Villaggi che offrono contributi, agevolazioni per andarci a vivere: Bisaccia, Teora, Zungoli…in cambio chiedono lo spostamento della residenza per alcuni anni, così da favorire il ripopolamento e la ristrutturazione degli immobili ai fini del miglioramento del decoro urbano. Ottimi esempi, da lodare, e volendo, da copiare. E allora, sotto con gli incentivi per ripopolare i nostri paesi. Per le vacanze anche, ma soprattutto per viverci, con delle campagne mirate per residenti e telelavoratori.

Riportiamo alla riscoperta i nostri centri irpini, così carichi di storia e bellezza.

L’ antica QUAGLIETTA con il suo Albergo Diffuso nel borgo medievale.

CAPOSELE dove ha origine il fiume Sele e da cui attinge la maggior parte dell’acqua l’Acquedotto Pugliese, e se aperto vedere il “Museo dell’Acqua”, inoltre la cattedrale con la sua bellissima volta che ricorda le onde del mare.

ROCCA S. FELICE con il suo bel castello.

MEFITE, zona di origine vulcanica con i sui fanghi gorgeggianti.

CAIRANO con il suo organo a vento che sovrasta l’invaso di CONZA.

La bella CALITRI, denominata la Positano d’Irpinia.

BAGNOLI con il Coro e i dipinti delle sue chiese e raggiungere infine Lago Laceno per assaporare le prelibatezze a base di tartufo e respirare, nei suoi faggeti, la serenità.

E tante, tante altre bellezze naturali o create dalle sapienti mani irpine.

Le nuove opportunità nate grazie al Lavoro Agile, possono cambiare le dinamiche e riportare, nei nostri magnifici borghi, le tante persone che vogliono cambiare vita. Allontanarsi dalle grandi città affollate per vivere in piccole realtà seguendo altri ritmi di vita. Trasferirsi nei villaggi potrebbe essere una scelta di vita più sostenibile e salutare in questo grande periodo di incertezza che stiamo vivendo. Invogliare la gente a non comprare semplicemente una casa per delle vacanze alternative, ma di un vero e proprio progetto di vita!

E allora, perché non provarci pure noi, se vogliamo tentare di urbanizzare L’ IRPINIA.

Gino Di Capua

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