Qualche giorno fa il nuovo ministro della Difesa ha proposto di istituire una mini-naja volontaria per i giovani, affinché essi imparino attraverso il contatto con lo strumento militare il rispetto delle regole e apprezzino i valori concessi a tutti dalla Costituzione. In tal modo i nuovi futuri cittadini acquisirebbero consapevolezza del valore del ruolo che andranno a svolgere nella società.
Parole e proposte che sembrano dettate dal buonsenso, se messe in relazione ai segnali allarmanti che provengono dal mondo giovanile e che si sono accentuati, a detta di psicologi e pedagoghi a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid-19.
Bullismo, devianza minorile, uso di droghe e abuso di alcolici, minigang, ecc. sembra essere la normalità quando si parla oggi dei giovani, ma sarebbe concretizzabile un loro “ravvedimento” in 40 giorni di mini-naja? Si dovrebbe, al contrario, investire in un sistema di tutela, assistenza e crescita psico-fisica nell’iter scolastico? Occorrerebbe intervenire e ridurre al contempo quelle fasce di abbandono scolastico, supportando genitori e famiglie con un miglior welfare?
Domande che il sottoscritto si è posto, mentre esaminava un documento proveniente dall’Archivio della signora Marisa Cione, di cui curo la catalogazione. Mi riferisco a una pagella scolastica delle scuole elementari San Rocco di Bagnoli Irpino e stampata a spese di quel Comune, esattamente un secolo fa, e intestata all’alunna Nicastro Angelina.
Un documento apparentemente “amministrativo”, e invece una Bibbia in cui genitori e alunni attingere regole e doveri da rispettare nella scuola e nella società. Insegnamenti che se anche oggi fossero fatti propri, con le necessarie varianti del contesto storico attuale, varrebbero, la migliore laurea con lode e bacio accademico.
Scuole Elementari del Comune di Bagnoli Irpino Patronato scolastico “Francesco de Sanctis”
Pagella dell’alunna Nicastro Angelina
I genitori devono:
- Mandare alla scuola i loro figli all’ora stabilita e ben puliti;
- Provvederli in tempo utile di tutto ciò che occorre per lo studio;
- Giustificarne a voce o per iscritto le assenze ;
- Far eseguire i compiti e far imparare le lezioni assegnate dal Maestro;
- Trattenere in casa i figli in caso di malattie contagiose, avvisandone
l’ insegnante ; - Firmare alla fine di ogni bimestre la presente pagella, e curare attentamente che le indicazioni scritte in essa giorni, cognomi, date e luoghi di nascita, ecc.) corrispondano esattamente a quelle degli atti ufficiali.
Massime per l’ alunno:
- La scuola è un luogo sacro. Allorché tu vi entri, scopriti il capo con profondo rispetto, siedi educato al posto e ringrazia Dio d’averti fatto nascere in un paese civile.
- Ama, la scuola che ti pone in grado di soddisfare a tanti bisogni della vita e ti procura il modo di rendere più bella e gradita l’esistenza.
- Il primo segno di rispetto e di riverenza verso la scuola è la pulizia della pelle, la nettezza degli abiti, la compostezza della persona.
- Il maestro si adopera per la tua educazione ed istruzione e ti prepara a divenire un galantuomo operoso, utile a te stesso, alla famiglia e alla patria: amalo dunque e rispettalo.
- La patria è il pensiero d’amore, il senso di comunione che stringe in uno tutti i figli di un territorio. Amala con tutte le forze dell’anima!
- Ama l’umanità. In qualunque terra tu sia, dovunque un uomo combatte poi diritto, pel giusto, pel vero, ivi è un tuo fratello: dovunque un uomo soffre, tormentato dall’errore, dall’ingiustizia, dalla tirannide, ivi è un tuo fratello.
- Ama il lavoro, amalo come sorgente di diletto, come fonte di guadagno, come condizione suprema della civiltà e del progresso.
- Non mentire mai, o figliuolo, né per ischerzo, né per interesse, né per timore. La menzogna è l’espressione della viltà, dell’egoismo e della leggerezza.
- Chi la dura la vince. Costanza vince ignoranza. La fatica promette il premio e la perseveranza lo porge.
- Bisogna impartir presto a far buon uso del tempo. Il tempo è il primo tesoro dell’uomo laborioso. II tempo perduto non si trova mai più.
- La cattiva compagnia conduce alla rovina. L’ozio è il padre dei vizi.
- Fa ciò che devi, avvenga quel che può.
Antonio Camuso – Archivio Storico Benedetto Petroni
(da Fuori dalla Rete Natale 2022, anno XVI, n. 5)