Guai seri per chi scrive lettere e letterine, soprattutto per gli “euroburocrati” ubriaconi e spilorci di Bruxelles; il più lesto tra i nuovi governanti è il buon Salvini che subito reagisce, risponde per le rime, rimanda le stesse al mittente oppure le “archivia”.
Forse vorrebbe rispondere come fece Totò (<< E ci si pulisca il culo>>) nel film del 1962 “I due colonnelli” alla minaccia del maggiore nazista Kruger (<< Badate colonnello, che io ho carta bianca>>) ma oggi, che è Ministro dell’Interno, non è così “volgarotto” come nel 2009 quando, in una festa della Lega Nord, cantava con altri tifosi leghisti “l’algido coretto” << Senti che puzza, scappano anche i cani. Stanno arrivando i napoletani. O colerosi, terremotati, che col sapone non vi siete mai lavati. Napoli merda, Napoli colera, sei la vergogna dell’Italia intera>> (Napoletani leghisti di Luca Bottura, L’Espresso del 7/10/2018).
- L’Italia e l’Europa: rapporto problematico ma fondamentale per il nostro Paese.
Senz’altro l’Europa deve cambiare costruendo, con chi ci sta, una federazione coesa e più solidale con i Paesi in difficoltà; non ha brillato, in tutti questi anni, quando ha costretto soprattutto la Grecia a pesanti sacrifici oppure quando ha delegato, con un po’ più di flessibilità rispetto alle regole, l’Italia ad affrontare quasi da sola il drammatico problema dell’immigrazione (è paradossale però che Salvini metta nel mirino sempre la Germania, la Francia, la Svezia che hanno un alto numero di immigrati e non l’Ungheria, la Polonia, ecc. che ne hanno solo qualche centinaio e che, pur avendo notevoli sovvenzioni per il loro sviluppo economico, rispondono picche alle richieste di solidarietà dell’Italia; a Salvini, comunque, vanno le lodi di questi governanti per la lotta all’immigrazione, lodi che vengono ricambiate sempre con inchini a mani giunte, una modalità di ringraziamento oggi molto in voga tra i politici nostrani).
Appare evidente a molti che gli obiettivi principali del leader leghista consistano:
- in Italia, nel diventare il partito di gran lunga più forte della destra e, con nuove elezioni, diventare il futuro Presidente del Consiglio (se otterrà buoni risultati, anche nel Centro-Sud, nelle prossime elezioni europee, molto probabilmente quelle politiche si svolgeranno nella seconda parte del 2019);
- in Europa, nel condizionare, dopo le elezioni europee, la composizione della nuova Commissione ma con i “me ne frego” non si va molto lontano e i signori di Visegrad, sugli immigrati e sul debito, lasceranno l’Italia “sola soletta” (sempre che l’Europa non si dissolva prima).
Interviene su tutto come se fosse contemporaneamente Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Ministro dell’Interno, degli Esteri e del Tesoro, ecc. ed è sempre presente, forse anche più di Di Maio, sui canali Tv, in particolare della Rai che, come al solito, è stata subito “occupata” dai partiti di governo, anche se in precedenza, gli stessi sostenevano che non avrebbero mai interferito sugli organigrammi delle varie reti.
Anche dopo il ciclone che ha colpito il Veneto e soprattutto le Dolomiti bellunesi, il Ministro dell’Interno ha rubato la scena al Ministro dell’Ambiente e ha dichiarato che avrebbe subito cestinato la solita letterina anche se, in questo caso, non abbiamo ricevuto alcun richiamo, anzi il Presidente del Parlamento Europeo, Taiani, ha suggerito di attivare il Fondo straordinario per le calamità a tasso agevolato.
Se la Ue, dopo documentata richiesta del Governo Italiano (che ancora non è stata inviata e che forse il Governo vuole evitare per non dover ringraziare poi gli “euroburocrati”) non dovesse attivare il Fondo allora, e solo allora, il Ministro Salvini avrebbe tutte le buone ragioni per fare la voce grossa ma adesso perché se la prende ancora con la “cattiva Europa”?
Ricorda il Ministro quando, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, cadde nel ridicolo accusando addirittura l’Europa di ostacolare la messa in sicurezza delle autostrade?
Deve sempre trovare un nemico da additare al pubblico ludibrio per lucrare qualche voto in più?
- Condoni, calamità “naturali”, “coristi” negli stadi.
Come leader indiscusso del più forte partito del Nord Italia ora al governo, sempre critico fino a qualche anno fa, a volte giustamente, di certi comportamenti di alcuni abitanti del Sud e sempre in giro per feste e convegni, dovrebbe, comunque, trovare il tempo per:
- pensare un po’ di più ai lavoratori e pensionati di tutta Italia che non evadono piuttosto che proporre super condoni fiscali per gli evasori furbacchioni;
- criticare duramente gli abusi edilizi nel Nord, nel Centro e, soprattutto, nel Sud Italia (ricordo, per inciso, che la Lega Nord di Bossi non “digeriva” volentieri i condoni dei Governi Berlusconi ma, poi, li votava sempre in Parlamento; oggi, la Lega di Salvini vota il condono edilizio di Ischia, collegio elettorale di Di Maio; una bella isola ma con molte zone interessate da frane ed alluvioni, dove, con il Decreto Genova, alcuni abitanti riceveranno non solo il condono retrodatato ma addirittura soldi per i danni subiti dalle loro case abusive nel terremoto che ha colpito alcune zone di Casamicciola, di Lacco Ameno e di Forio d’Ischia, complessivamente 31mila abitanti e 14mila domande di condono);
- “ordinare” alle sue numerose truppe presenti nelle regioni del Nord di porre severi limiti allo spaventoso consumo del suolo, in particolare nel Veneto e Lombardia, regioni governate dalla Lega da molto tempo; si può essere favorevoli ad alcune grandi opere come la Tav, la Tap, le Pedemontane, ecc. cercando, però, di non deturpare i territori interessati );
- criticare il suo amico Trump, quantomeno, sul rinnovato utilizzo del carbone e di altri combustibili inquinanti: i nostri due “statisti” continuano, chi più chi meno, a negare che il surriscaldamento del pianeta Terra sia anche provocato dall’uomo, che gli incendi dipendano da temperature sempre più elevate legate ai cambiamenti climatici e mistificano la verità scaricando le colpe dei vari disastri sugli ambientalisti, prendendo a pretesto le posizioni di alcuni estremisti che, ad es. vogliono inserire nelle normative regole più rigide per la cura delle foreste oppure che rifiutano anche i termo-valorizzatori di ultima generazione per lo smaltimento dei rifiuti; al riguardo molti esperti sono convinti che, con la crescita della raccolta differenziata, sia sufficiente un numero ridotto di essi soprattutto nel Centro- Sud;
- fare una seria e non propagandistica riflessione sull’accoglienza dei migranti in tutti i comuni italiani, non solo a Riace, sui diritti, sui doveri e sul rispetto delle regole da parte di tutti, italiani e stranieri per evitare che molti immigrati, in attesa degli impossibili 500mila respingimenti promessi in un anno, diventino masse di derelitti in giro per le città (la paura e l’insicurezza costituiscono certo il brodo di coltura dell’intolleranza e innescano il sostegno a leader autoritari ma, a lungo termine, politiche solo punitive sono controproducenti per la società);
- “far finire la pacchia”, se ne è capace, dell’occupazione quasi militare degli stadi di calcio da parte di pseudo tifosi facinorosi, perlopiù militanti di gruppi politici di estrema destra, che cantano cori razzistici, insultano sempre arbitri, allenatori, giocatori e tifosi delle squadre avversarie e che impediscono così che le partite siano una vera festa dello sport, con una forte ma sana competizione (come vecchio tifoso juventino, critico anche con alcuni dirigenti della Juve accusati di essere stati ricattati da settori del tifo che facevano riferimento alla malavita calabrese, concordo con le posizioni di Ancelotti sugli insulti che sono di casa, nel complesso, solo negli stadi italiani); anche per questo problema sarebbe veramente necessaria una politica lungimirante che non solo reprima duramente i fenomeni suddetti ma che stimoli la crescita di una nuova cultura sportiva;
- riflettere, infine, sul fatto che intervenendo nell’immediato su qualsiasi argomento, si rischia non solo di proporre, tra l’altro, ricette antistoriche (come il ripristino della leva militare per educare meglio i giovani – nel merito, non sarebbe più opportuno ampliare il servizio civile? – oppure la dicitura Padre e madre al posto di genitore 1 e genitore 2, sui moduli per la carta d’identità, per mettere “fuorilegge”, di fatto, migliaia di persone che secondo la Lega non sono normali ma sostanzialmente “deviate”), ma anche di contraddirsi spesso e, addirittura, come nel caso della “Brexit”, di fare gli interessi dell’Inghilterra a scapito di quelli dell’Europa e dell’Italia. In un’intervista al Financial Times del 13 ottobre 2016 Salvini dichiarava che <<la Brexit è stata una bella boccata d’ossigeno, ci libereremo dell’euro…….c’è acqua su Marte e c’è vita oltre Bruxelles>>; qualche anno dopo ( 28 luglio 2018 ) in un’intervista al Sunday Times esorta il Primo Ministro inglese, Theresa May, ad essere molto dura e intransigente nei negoziati con l’Ue, pretendendo il massimo possibile anche a livello finanziario. Ma così non si procurano danni economici all’Europa e quindi all’Italia? Altro che “Prima gli Italiani”; sostanzialmente, alcuni mesi fa, il suo motto era “Prima gli Inglesi” e, per tutti i meridionali senza memoria, ricordo che, solo qualche anno fa, il suo grido di battaglia era “Prima il Nord”.
- I meridionali sono responsabili delle puzze, del colera e dei terremoti?
Non credo che il coro sui napoletani sia stato un parto della creatività leghista (certo, dopo diverse birre e qualche grappa alpina, può emergere dal profondo del subconscio tutto ciò che normalmente non viene esternato); molto probabilmente, qualche partecipante alla festa della Lega frequentava, in quel periodo, gli stadi di calcio ed è rimasto entusiasta dello stesso.
Ma Salvini e gli altri, quando cantavano, erano veramente convinti delle “cavolate” contenute nel “coretto”?
E’ possibile che alcuni “terroni” “puzzino” ma chi nel Nord Italia produce l’ottimo gorgonzola profuma “Chanel” ?
L’ultima epidemia di colera che, nel 1973, colpì Napoli e dintorni fu determinata dal consumo di cozze crude provenienti non dalle colture locali ma da una partita della Tunisia; l’epidemia si manifestò anche in altre zone del Mediterraneo, in particolare a Barcellona.
Allora, perché non vengono definiti “colerosi” anche i tifosi del Barcellona?
Comunque, se proprio vogliamo “colpevolizzare” qualcuno, passi per le puzze e per il colera (situazioni in cui possiamo individuare anche “responsabilità personali”) ma incolpare i napoletani anche dei terremoti, o è manifestazione d’ignoranza da parte di quelli che cantano cori di questo tipo oppure i coristi del 2009 non erano consapevoli del contenuto degli stessi:
forse bisognerebbe ribadire (repetita iuvant!) ai suddetti coristi che i terremoti nel napoletano possono essere di origine vulcanica o tettonica (”scuotimenti” del Vesuvio oppure fratture della crosta terrestre in altre zone dell’Italia, in particolare Irpinia, Basilicata, Sannio).
Non solo, ma gli stessi “cantori” dovrebbero sapere che diverse zone del Nord Italia sono zone sismiche di una certa importanza (vedi Friuli).
E allora, perché non vengono definiti terremotati anche i tifosi dell’Udinese?
Salvini è furbo, talvolta cambia qualcosa solo per tattica ( anche qualche giudizio sui meridionali) ma è certamente convinto della giustezza delle sue idee di fondo; lo sta dimostrando in questa fase politica, “giocando”, soprattutto con l’ironia sulle “letterine”, la sua battaglia fondamentale contro le “elite” burocratiche europee e, sul piano interno, su diverse questioni a “guardia e ladri” con Di Maio con l’obiettivo di allearsi, tra alcuni mesi, con Berlusconi e Meloni; le persone, spesso, sono affascinate da questi scaltri personaggi ma, a mio parere, la furbizia non trasforma gli stessi in veri statisti; e, comunque, per essere un po’ più coerente, dovrebbe scusarsi pubblicamente di aver cantato il coro contro i napoletani e di aver fatto fino a qualche anno fa altre spiritose osservazioni sulle prossime eruzioni del Vesuvio, dell’Etna e sulla lava purificatrice di tutte “le colpe dei meridionali” (però, prima di mettersi in posa con Salvini per dei “selfie” dovrebbero essere proprio questi meridionali smemorati a pretenderlo e contemporaneamente, noi meridionali senza paraocchi, dobbiamo riconoscere che, in diverse settori del ceto politico, della pubblica amministrazione e nei comportamenti civici, le “nostre colpe” non sono comunque da sottovalutare).
- Una vera “rivoluzione culturale” per salvare l’Italia.
Sappiamo tutti che in molte calamità “naturali” ci sono responsabilità dello Stato nelle sue diverse articolazioni amministrative ma, spesso, non possiamo sottovalutare le responsabilità dei cittadini. I Governi possono creare il clima adatto per cambiamenti virtuosi nei comportamenti individuali ma le prime iniziative di questo “Governo del cambiamento” sono molto contraddittorie e per quanto concerne le tematiche di difesa del suolo, del rispetto delle regole e delle normative in tema di fisco, costruzione di edifici in zone sismiche, ecc. non vanno nella direzione auspicata da molti cittadini che, quando protestavano contro i governi precedenti, gridavano: mai condoni e onestà, onestà, onestà!
Se il Governo destinasse metà dei 10 miliardi utilizzati per gli 80 euro di Renzi e metà dei fondi stanziati con l’attuale manovra all’esame del Parlamento per le misure simbolo di questa compagine governativa (revisione della legge Fornero, 7 miliardi di euro, e Reddito di cittadinanza, 10 miliardi di euro), in totale circa 13 miliardi di euro, alla messa in cantiere, subito, di alcune opere fondamentali contro il dissesto idrogeologico, per la sicurezza degli edifici pubblici nelle zone sismiche, per l’istruzione e per la ricerca, avrebbe forse il consenso di tutti quegli italiani che sono consapevoli che l’Europa unita ha un senso solo se fa crescere anche la sicurezza del territorio e la cultura generale dei suoi abitanti e, molto probabilmente, anche degli “euroburocrati” (se così non fosse, le ragioni per fare questi lavori, anche in deficit, sarebbero più che giustificate, in quanto avremmo meno assistenzialismo e più crescita dell’occupazione anche giovanile).
Quindi, se è vero che in Italia sia fondamentale la formazione di un una classe politica seria e responsabile, di maggioranza e di opposizione, credo anche che per tutti i cittadini italiani ed in particolare per quelli del Sud, sia necessario un radicale cambiamento quantomeno per quanto concerne il rispetto delle regole nella costruzione delle abitazioni private soprattutto nelle zone simiche, vicino al mare e lungo i corsi d’acqua ( cerchiamo di essere seri: non possiamo presentarci, in televisione, con il volto rattristato quando si piangono i morti per nostra colpevole negligenza e poi continuare a costruire abusivamente in luoghi pericolosi o aspettare, dopo i disastri, sempre il condono e gli aiuti dello Stato ).
Come italiano nato in un paesino dell’Irpinia, emigrato come insegnante, nel lontano 1973, nel Varesotto, che ha profuso il massimo impegno nella scuola e che ha sempre cercato di migliorare la sua professionalità per il bene dei ragazzi:
- non posso che considerare eroico e degno di ammirazione il comportamento del medico palermitano che, pur essendo stato sconsigliato di recarsi, durante una fortissima perturbazione meteorologica, sul luogo di lavoro per non danneggiare i colleghi si è avventurato su strade che sono diventate fiumi di acqua e fango ed ha perso la vita; così come vanno elogiati gli studenti di Napoli che hanno avuto accesso alla fase finale di un concorso organizzato dal Mit e dalla Nasa oppure i giovani meridionali che riescono ad organizzare cooperative o fondare aziende e che, con molti sacrifici, riescono a competere in Italia e nel mondo;
- trovo riprovevole, invece, il comportamento di alcuni meridionali che usufruiscono dell’assistenza nei Comuni o dell’indennità di accompagnamento (ottenuta, spesso, con raccomandazioni), che aspettano con impazienza il reddito di cittadinanza, mentre poi, quando festeggiano matrimoni, cresime, ecc., regalano costose bomboniere anche a forma di pistola in ceramica dorata oppure servizi da tè , da caffè, il grembiule e il guanto da forno ispirati al film “Il Padrino” (“Armi in sagrestia, clan in pasticceria” di Denise Pardo, L’Espresso del 21/10/2018).
Diciamolo qualche volta: i colpevoli non sono sempre i politici perché anche i cittadini non sono “santarellini” e innocenti, a prescindere!
Ma per essere credibili, per poter polemizzare anche duramente contro lo Stato, i meridionali (ma non solo!) dovrebbero essere non dico irreprensibili, cosa impossibile, ma quantomeno dignitosi e responsabili !!
- s. Mi trovo sostanzialmente d’accordo con i documentati interventi sul dissesto idrogeologico di alcune zone di Bagnoli irpino (Federico Lenzi, “Bagnoli Irpino è un paese a rischio”, 6 Novembre 2018) e sul perdurante rischio sismico del territorio irpino (Angelo Capone, “In prospettiva della tragica ricorrenza del terremoto del 1980”, 15 novembre 2018) nel quale, nonostante gli interventi effettuati dopo il terremoto, con notevoli finanziamenti statali (circa 60.000 miliardi delle vecchie lire, diversi episodi di spreco e di corruzione) permangono serie problematiche che sollecitano accurate riflessioni da parte non solo delle amministrazioni locali ma anche dei cittadini sia per quanto concerne gli interventi strutturali contro il dissesto che per un vero coinvolgimento degli abitanti nell’attività della protezione civile.
Anche la recente conferenza sul clima “Uno sguardo al cielo con un occhio al futuro” organizzata da Palazzo Tenta 39 può essere considerata un’importante e lodevole iniziativa per cercare di migliorare il livello del dibattito politico- culturale del paese.
Antonio Cucciniello