L’intervista a Tommaso Nicastro, l’artista di origini bagnolesi …

La redazione

…che nell’arte ha trovato la bussola del vivere.

La vita gli ha disegnato uno strano percorso eppure Tommaso Nicastro è ritornato alle origini, a quella passione per il disegno che si era manifestata già in tenera età ma che poi aveva accantonato per seguire un percorso di studi, dove al centro c’era sempre il disegno ma non quello artistico bensì quello tecnico.

Un diploma da geometra e un occupazione come impiegato informatico, poi ad un certo punto il ritorno alle origini, nel frattempo un diploma in arti visive con specializzazione in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli.  Oggi Tommaso Nicastro è un affermato artista e della sua passione ne ha fatto un lavoro. Ha appena concluso un’esposizione pittorica di arte sacra presso il museo archeologico di Calatia – Maddaloni. La mostra è stata tra l’altro anche oggetto di itinerari didattici da parte di diversi licei artistici.

Iniziamo dal suo percorso artistico, in che modo si è avvicinato all’arte? Qual è stato il suo percorso di studi? E quanto ha influito l’arte sulla sua formazione?

Ricordo che già da bambino quando andavo nelle chiese di Bagnoli guardando i dipinti ne restavo affascinato, ho sempre amato disegnare, eppure dopo le scuole medie ho intrapreso tutt’altra strada.  Ho preso il diploma di geometra e successivamente ho lavorato per diversi anni come impiegato informatico, ma non ho mai abbandonato il disegno. Ero già adulto con un lavoro e una famiglia quando ho iniziato a seguire dei corsi di pittura di icone con maestri russi e italiani, l’incontro con questa pittura è stato molto determinante. In seguito mi sono diplomato in Arti Visive con specializzazione in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli.  

Perché ha scelto di mettere l’arte sacra è al centro della sua attività professionale?

L’arte sacra e nello specifico la pittura di icone credo che sia una vera e propria vocazione, un servizio per la comunità della Chiesa, dipingere icone lo considero un privilegio.

A cosa si ispira per dar vita alle sue opere?

Quando dipingo un’icona cerco di rispettare l’iconografia tradizionale, i margini di creatività sono ristretti, mi accompagno con la preghiera.

Per tutti gli altri tipi di dipinti parto sempre da idee che pian piano diventano immagini.

Ci racconti come nasce una sua opera: le fasi e i tempi di realizzazione.

Gli aspetti esecutivi di un’icona o di un qualunque altro dipinto sono simili, parto sempre da schizzi, abbozzi e poi dipingo, quello che può cambiare è la tecnica e i materiali, tempera, olio, affresco ecc. I tempi di realizzazione variano.

Su quale progetto è impegnato attualmente?

Attualmente sto tenendo corsi privati di pittura.

Cosa intende per arte in genere? E nello specifico cos’è l’arte sacra?

Forse è un’avventura.

L’arte sacra probabilmente è più un’esperienza mistica.

Cosa dovrebbe essere secondo Lei un’opera di soggetto religioso e come dovrebbe affrontare un pittore un’opera a soggetto sacro? È necessario che l’artista sia profondamente religioso per dipingere un quadro religioso?

L’arte religiosa non è necessariamente sacra e viceversa l’arte sacra non è necessariamente religiosa. Comunque sia l’artista non può rappresentare più della propria esperienza.

Che significato può acquisire l’arte sacra nel nostro tempo? Quale pensi sia invece il ruolo dell’artista oggi?

L’arte sacra o non, da sempre accompagna l’uomo e lo aiuta a vivere.

L’artista dovrebbe, come da sempre, rimanere fedele alle proprie idee.

Ultima domanda. Quali consigli darebbe ai giovani che hanno idee e talento ma non riescono a trovare una propria strada?

Forse direi di non arrendersi e di studiare tanto.

 (da Fuori dalla Rete, Aprile 2018, anno XII, n. 2)


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