Estratto dell’intervento del longer e analista meteo abruzzese Giorgio Di Francesco domenica 11 novembre durante la conferenza meteo-climatica “Uno sguardo al cielo con un occhio al futuro”.
Seconda parte della conferenza meteo-climatica “UNO SGUARDO AL CIELO CON UN OCCHIO AL FUTURO”, davvero emozionante interrotta più volte da applausi a testimoniare la grande partecipazione del pubblico.
Ci si è soffermati sui continui cataclismi proposti dai mezzi di informazione con focus sui GAS SERRA, ovvero gas invisibili e trasparenti come la CO2 ed il metano i quali, unendosi a quella che conosciamo come atmosfera terrestre, formando una coperta invisibile “rallentano il rilascio di calore dalla superficie terrestre verso lo spazio” caratterizzando il cosiddetto effetto serra legato, al GLOBAL WARMING.
La cosa pero’ discriminante è che c’è sicuramente l impatto dei gas di scarico di origine antropica (iniziati dalle rivoluzioni industriali in avanti ed uso dei combustibili fossili), ma non viene menzionata mai una componente naturale di tali emissioni ovvero il sistema vulcanico terrestre. Non solo non si cita quasi mai la parte naturale, ma abbiamo delle rilevazioni troppo vicine nel tempo, e la loro concentrazione è sicuramente cambiata nelle fasi di lungo periodo cosi come il clima del nostro pianeta. Le fasi di riscaldamento e raffreddamento in effetti si sono sempre avute in cicli, di lungo periodo.Tra i principali artefici delle variazioni climatiche terrestri c’è l’impatto della nostra stella la quale, attraversa anche delle fasi di debolezza “MINIMO SOLARE”, generalmente legati a raffreddamenti repentini cosa che potrebbe manifestarsi nei prossimi decenni. Tutto ciò sarebbe possibile per l’aumento dei raggi cosmici i quali determinano maggiore copertura nuvolosa e, dunque, la schermatura ai caldi raggi solari. Per sconfessare le tesi catastrofiste, il principale elemento che genera le fasi di riscaldamento o raffreddamento è sicuramente l’acqua per il nostro pianeta in quanto il nostro sistema oceanico ha delle fasi in cui si libera del calore accumulato “SCALDANDO IL PIANETA”, ed altre in cui non lo rilascia immagazzinandolo “RAFFREDDANDO LA TERRA”. Il calore smaltito tra l’ altro viene smaltito dalla terra, sotto forma di energia per uragani ecc, in una sorta di termoregolazione terrestre del tutto normale.
Per quanto riguarda l’emissione delle sostanze inquinanti e GAS SERRA, spesso ci di discosta dai veri problemi ben più territoriali e meno climatici, peggiorando la qualità dell’aria con emissioni in prossimità dei centri abitati con sostanze nocive e purtroppo foriere di patologie. Queste emissioni incontrollate tra l’altro sono contrastate con interventi non all’altezza, accorsi sul clima disattesi ed illusori e con una GREEN ECONOMY fatta di interessi, per delle sostanze indispensabili per i profitti ed interessi “ABBASSANDO I COSTI”.
Si incolpa ormai ad ogni alluvione l’aumento dei fenomeni violenti, ma non ci si rende conto del fatto che oggi i centri urbani sono grandi piscine in cemento senza pendenza, manutenzione dei tombini che sistematicamente saltano. Raccapriccianti poi sono aree urbanizzate caratterizzate dall’abusivismo edilizio, nonchè la pochezza di prevenzione per esempio nella pulizia/ampliamento dei letti dei fiumi.
Sistematicamente, infatti, scene di morte e devastazione a livello globale, con ricostruzione e stanziamenti a nascondere comunque in molte occasioni (non tutte) il modo di lucrare e muovere edilizia e sistema economico, con poca volontà di intervenire preventivamente.
Altra piaga affrontata e che riguarda la società moderna è sicuramente quella degli incendi, messi in atto da incoscienza dispute territoriali, mafie e spesso per necessita’ di nuovo sviluppo di costruzioni ecc. Non dimentichiamo sistematicamente la devastazione delle nostre foreste, distruggendo un intero ecosistema delicatissimo per il nostro pianeta, vegetali tra l’altro fondamentali ne trasformarci la co2 in ossigeno (fotosintesi), e nell’evitare frane trattenendo i terreni con le loro radici.
La conclusione della conferenza ci ha evidenziato come non solo i fenomeni violenti non siano aumentati ma solo amplificati negli effetti dalla gestione territoriale, ma anche come le aree urbanizzate con cemento ovunque e la tecnologia a produrre calore generino la cosiddetta isola di calore a causa di questo materiale che funge da “resistenza”, caratterizzando a livello territoriale temperature più alte rispetto a campagne e periferie di almeno 3/4 gradi.
In conclusione non dobbiamo prendere per oro lucente ogni notizia che ci viene proposta giornalmente, ne farci influenzare dalla tecnologia che sfalsa la nostra percezione di caldo e di freddo, tornando ad abitudini del passato, alla semplicità, alle tradizioni, evitando la morte delle piccole comunità interne e montane costruite con sapienza ed intelligenza dai nostri avi. Solo tornando al passato potremo difendere e apprezzare il nostro futuro.
RIngrazio in modo caloroso l’intera città di Bagnoli, istituzione scolastica tutta, i ragazzi delle medie..e soprattutto le autorità della città, sponsor e l’associazione Palazzo Tenta 39 ,la madrina dell’intera iniziativa, che ha dei valori i quali spero possano portarvi verso un futuro radioso che tutti meritate.
IL MIO LAVORO E’ CONCLUSO. CIAO BAGNOLI
GIORGIO DI FRANCESCO (“TIFONE”)
LE FOTO DELLA CONFERENZA
(di Antonio Raffaele Gatta – Studio Fotografico Supercolor)