Proprio così. Mi sono domandato spesso, nei giorni passati, quale fosse la definizione più indicata per me. Ed ho concluso, visto anche il silenzio di tanti, che forse vanno bene entrambe. E ne sono fiero. Tuttavia non è mia intenzione scrivere del Presidente Ciriaco De Mita. I rapporti personali, familiari e politici tra noi erano saldi, duravano da sempre e si sono intensificati in seguito alla mia prima elezione a Sindaco, nel 2013. Il mio ricordo, dunque, sarebbe scontato.
Riporto perciò un intervento preso da “Orticalab” : “ Se n’è andato Ciriaco De Mita. Il sindaco di Nusco si è spento nella notte a Villa dei Pini dove era ricoverato per problemi neurologici. Aveva compiuto 94 anni a febbraio. Leader dall’inarrivabile carisma è stato tra i protagonisti assoluti della storia repubblicana di questo Paese, rivestendo ruoli di primissimo piano tanto nella dimensione politica che in quella istituzionale. Più volte Ministro, è stato Presidente del Consiglio e, soprattutto, il più longevo segretario nazionale della Democrazia Cristiana. Per questa terra è stato il leader di sempre, il leader della prima e della seconda repubblica, l’uomo la cui storia coincide con quella di questa provincia. Nel bene e nel male. In tutte le sue sfumature. Per la Campania, il Mezzogiorno ed il Paese è stato un leader assoluto, tra i pochi grandi protagonisti della scena politica nazionale, capace di incidere nel dibattito pubblico sino agli ultimi anni della sua vita. Simbolo di una politica che non c’è più, De Mita è stato uno straordinario uomo di pensiero, un leader capace di indicare rotte, di definire strategie, il riferimento di una classe dirigente di giganti che seppe condurre questa terra nella modernità, ma è stato anche l’architetto, il regista di molti passaggi decisivi della vita istituzionale e politica nazionale nel corso dei decenni. Aveva promesso, qualche anno fa, che sarebbe morto su di un palco, facendo politica tra la sua gente. Non è andata così ma è così che lo ricorderemo sempre, di profilo sul pulpito a dispensare pensieri, a raccontare storie, a svelare il futuro. Addio Presidente “.
E vorrei sottolineare che Orticalab non si può affatto definire un giornale “ amico “ di De Mita, con interventi non sempre teneri e quasi mai in linea con le sue scelte, che anzi spesso contestava con vigore. Tuttavia ha ritenuto giusto onorarne la memoria, così come è accaduto praticamente in tutta la Nazione, su tutti i giornali, in tutte le televisioni.
Il 14 Giugno c’è stata la commemorazione alla Camera Dei Deputati, un momento altissimo e toccante in cui tutti i gruppi parlamentari, anche quelli molto lontani dal pensiero politico di De Mita, hanno espresso il cordoglio per la sua scomparsa, ricordandone l’esperienza politica e culturale. C’è stato un minuto di silenzio, ed un lungo applauso.
Un momento davvero emozionante, c’era da sentirsi orgogliosi di essere Irpini nel momento in cui l’Italia intera, le Istituzioni hanno voluto ricordare la figura di uno “ …straordinario uomo di pensiero, un leader capace di indicare rotte, di definire strategie, il riferimento di una classe dirigente di giganti che seppe condurre questa terra nella modernità, ma è stato anche l’architetto, il regista di molti passaggi decisivi della vita istituzionale e politica nazionale nel corso dei decenni…”.
Con rammarico, però, devo constatare ( come tantissimi altri ) che il circolo socio-culturale Palazzo Tenta 39, a cui sono iscritto, ha ignorato completamente la notizia della sua scomparsa. Eppure, al di là di ogni opinione politica, comunque la si pensi, qualsiasi sia il giudizio personale, De Mita era “… l’uomo la cui storia coincide con quella di questa provincia. Nel bene e nel male. In tutte le sue sfumature. Per la Campania, il Mezzogiorno ed il Paese è stato un leader assoluto…”. Era inoltre l’uomo la cui azione politica, a dirla col Prof. Sirimarco ( Università di Teramo ), “ era indissolubilmente legata alla dimensione culturale perché sempre tesa a cogliere, come Moro, la complessità delle questioni e delle trasformazioni in atto nel mondo globale che si intravedeva “. E poi, aggiungo io, Sindaco in carica di un paese vicino. Ma Palazzo Tenta ha scelto di ignorarlo, distinguendosi, come da opinione diffusa, per distacco ed indifferenza. Perchè è difficile credere che si sia trattato di distrazione…
Il pomeriggio di Venerdi 27 Maggio si doveva tenere un convegno sul PUC, organizzato proprio da Palazzo Tenta. Il Sindaco ha comunicato la propria indisponibilità per partecipare ai funerali di De Mita, che si sono svolti ( tra gli altri ) alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dei rappresentanti della Camera e del Senato. E già questo avrebbe meritato una qualche forma di considerazione. Invece il convegno è stato rinviato, ma senza specificarne la ragione. Insomma, è sembrato proprio che il nome De Mita non si dovesse neanche pronunciare !
Una curiosa coincidenza con un precedente intervento che trattava della chiusura della filiale della banca a Bagnoli. Si ironizzava su una parte politica ( Demitiana, ovviamente, ma senza mai nominare De Mita ) chiedendo : “ Come mai, se i vostri dei sono così potenti, non hanno evitato la chiusura della banca …? “ Ed ancora : “ O l’amore per Bagnoli di questi dei è solo una favola (ma allora anche la storia del finanziamento per le Seggiovie ottenuto grazie al loro interessamento è una bufala), oppure semplicemente essi non sono affatto potenti …ed allora continuare a millantarne la potenza è solo un modo per abbindolare la gente “. C’è invece una terza opzione, non considerata o (ancora) volontariamente ignorata. E cioè che, a parte il problema specifico della banca, non si trattava di un dio, ma di un essere umano ( anche se non…comune ) che in quei giorni si stava purtroppo spegnendo nel lettino di una clinica.
E su questo, non c’è che da stendere un velo pietoso…
Le Seggiovie? La cosa più importante, per la quale c’è da sempre il nostro impegno, è che quanto prima si realizzeranno i nuovi impianti, nell’interesse esclusivo del territorio. Ed il percorso compiuto per raggiungere tale risultato, è noto a tutti da tempo. Ma siamo pronti, se ci fosse qualcuno che tentasse (ancora) di alterare la realtà, a ricostruire gli avvenimenti per stabilire una volta per tutte la verità dei fatti. E così sarà chiaro (se ce ne fosse ancora bisogno) come a suo tempo sono stati provocati enormi danni, dichiarando che “ la giostra deve girare “, ignorando sentenze del TAR senza tutelare in alcun modo il Comune, e come invece si sono realizzate prima le condizioni necessarie per accedere al finanziamento, e poi quelle per l’assegnazione delle risorse. E non sarebbe altro che la conferma di quanto ha detto Ciriaco De Mita : “Quando morirò continuerò a parlare”.
Filippo Nigro
(da Fuori dalla Rete, Giugno 2022, anno XVI, n. 3)