Non credo esistano parole per spiegare il disgusto e l’orrore che il gesto di mettere lumini davanti ad una abitazione privata ha provocato in tutto il paese.
Si sa: ognuno si presenta come può. Il modo migliore di rispondere, io credo, è quello di tornare a parlare di politica, quella nobile, anche a chi, evidentemente, preferisce da sempre fare altro.
Per questo scrivo:
Cari amici e compagni della sinistra bagnolese (giovani e meno giovani), è vero: da questa tornata elettorale usciamo sconfitti.
A pensarci bene usciamo sconfitti non una, ma due volte, non essendo riusciti a presentare una nostra lista, come pure avremmo potuto e dovuto fare.
Ma una sconfitta ha questo di particolare e straordinario: può essere l’occasione per ricominciare a scrivere la propria storia.
Dobbiamo, allora, intanto essere orgogliosi di questa nostra storia: non dimentichiamo che la sinistra ha fatto di Bagnoli un paese civile e sviluppato. E dobbiamo essere fermi nelle nostre convinzioni.
Dobbiamo, infine, essere convinti che da qui si riparte. Tutti assieme.
Cogliamo l’aspetto positivo di questa lezione: siamo usciti da un equivoco, perché abbiamo avuto la possibilità di liberarci di qualche opportunista che, forse anche per colpa nostra, ha preteso spesso di rappresentarci.
Da qui si riparte.
Siamo pochi? Siamo quelli che siamo, e siamo più forti perché sappiamo di avere tutti la stessa comune visione del mondo.
Ripartiamo, quindi. Presentandoci, come sempre, con la luce delle nostre idee.
Gli altri, quelli che di idee non ne hanno, si sono già presentati. Con la luce traballante dei lumini.
Luciano Arciuolo