L’uragano

di Onorio Ruotolo

L’uragano

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Urla furente il vento nella notte

e sradica, sgancia, abbatte, disbanda.

Scroscia la pioggia diluviale…

I vetri del mio finestrone

son tutto un arabesco animato

di serpenti trasparenti

che veloci e sibilanti si rincorrono,

e s’incendiano

al guizzar delle saette…

Trema sulle fondamenta

anche la massiccia mia dimora,

al rimbombo di cento tuoni…

Dalle case nessuna luce fioca appare.

La strada è tutto un torrente irato…

Al bagliore d’un fulmine

vedo precipitare una facciata,

ma non sento il fragore del collo,

né dei sinistrati le grida di

spavento…

All’ alba, placata è la bufera

ma, sulla immane devastazione

incombe, funereo, il silenzio

degli uomini e delle cose morte…

Onorio Ruotolo

 

(da Fuori dalla Rete giugno 2024, anno XVIII, n. 2)

fuori dalla rete giugno 2024l'angolo della poesial'uraganoonorio ruotolo