Rivolgendosi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 1961…tanti, tanti anni fa, John Kennedy dichiarò: “Ogni uomo, ogni donna, ogni bambino vive sotto una spada nucleare di Damocle sospesa dal più sottile dei fili che può essere tagliato in ogni momento per caso, errore di calcolo o follia. Le macchine da guerra devono essere rimosse prima che ci rimuovano”.
Sono passati più di sessanta anni da quelle parole…e la terra è sempre più in pericolo!
UNA GUERRA NUCLEARE È SEMPRE PIÙ ATTUALE… MALEDIZIONE… FERMIAMOCI, RIFLETTIAMO!!!
Gli eventi recenti ci hanno ricordato che il rischio di una guerra nucleare, continua a incombere sul mondo in cui viviamo. Voglio ritenere improbabile che alcuni Capi di Stato, seppur pazzi criminali, prendano deliberatamente la decisione di far precipitare il mondo negli orrori insospettati e nella devastazione che una guerra nucleare totale comporterebbe.
Purtroppo, fintanto che la nostra sicurezza dipende dal mantenimento dello “EQUILIBRIO DEL DOLORE”, è meglio cercare di capire il rischio che tale situazione comporta.
Il pericolo di una reazione a catena in caso di guerra nucleare distrugge anche la “confortante” argomentazione secondo cui l’abbondanza di armi nucleari annulla il rischio di una guerra totale. Mentre la scoperta di armi nucleari di qualche decennio fa ha reso disponibile un’enorme potenza esplosiva, lo sviluppo dei razzi negli ultimi due decenni, permettono di lanciare questa forza esplosiva a distanze intercontinentali, segna una rivoluzione importante quanto la scoperta della stessa fissione nucleare!
Due anni fa un esperto americano affermò che gli Stati Uniti disponevano di circa mille bombe all’idrogeno, ciascuna in grado di annientare una città. Oltre alla forza dell’esplosione e al calore, che hanno i maggiori effetti sugli edifici e sugli impianti, ogni esplosione nucleare è accompagnata da radiazioni termiche e nucleari, che producono i maggiori effetti sulla popolazione.
MA L’ ENORME FOLLIA SI CHIAMA “SATAN 2”, un missile in dotazione della Russia. In apparenza, un cilindro nero che riprende le caratteristiche dei missili balistici intercontinentali, solo che le sue dimensioni sono esageratamente grandi: 30 metri di lunghezza per più di cento tonnellate. Le sue dimensioni gli consentono di essere pesantemente caricato con dodici testate nucleari e di infliggere danni senza precedenti.
Secondo le comunicazioni russe, un singolo missile “SATAN 2” potrebbe, in pochi secondi, spazzare via un territorio di 10.000 chilometri e cancellare la Francia o lo Stato del Texas dalla mappa con un solo bombardamento. Senza contare gli effetti a lungo termine che si manifestano, dopo l’esplosione, considerati molto pericolosi.
Alcuni scienziati e scrittori si sono posti la domanda: “I sopravvissuti a una guerra nucleare invidierebbero il destino dei morti?” Forse anche gli scrittori di fantascienza non possono davvero immaginare cosa significherebbe per i sopravvissuti vedere cinquanta, cento milioni di persone uccise in pochi giorni, in poche ore o minuti, e decine di milioni più gravemente ferite e vivere senza speranza nell’atmosfera velenosa dei detriti radioattivi, di cui è molto più difficile stabilire gli effetti della radioattività e delle conseguenze.
Ci sono “buone ragioni” per credere che anche le previsioni più audaci sulla devastazione di una guerra nucleare totale non siano esagerate. Non c’è nessuno che sostenga che la nostra Terra sarebbe ancora quella che è oggi dopo una simile guerra.
L’intera concezione della difesa, dunque, deve basarsi sul principio che la guerra deve essere prevenuta e sulla necessità di evitare lo scoppio di una reazione a catena qualora dovessero scoppiare ostilità limitate e sfociare nell’uso di armi nucleari.
In queste condizioni, il disarmo generale, soggetto a ispezione e controllo, non ha bisogno di ulteriori giustificazioni.
SE QUESTO POTREBBE ACCADERE… IO TIFO PER QUEL METEORITE…!
Gino Di Capua
Zelensky: “CI SARÀ LA TERZA GUERRA MONDIALE. PUTIN NON SI FERMERÀ QUÌ”!!
Questo statista improvvisato, nemmeno bravo sulle scene; questo Presidente comico, che non ha mai fatto ridere nessuno prima d’ora, catapultato in un ruolo più grande di lui; incerto tra l’essere un burattino telecomandato o un provocatore di guerre totali; in mancanza di una cultura del negoziato, dichiara: “CI SARÀ UNA TERZA GUERRA MONDIALE”, riuscendo così a mettere in imbarazzo col suo infondato estremismo e minacciando in maniera perentoria, che se non si aprono subito le trattative di pace, sarà guerra mondiale, tradotto in parole povere, noi Europei non contiamo un’emerita cippa; che le decisioni le prenderà Zelensky in persona: un Presidente portato al potere attraverso un’operazione di marketing di grandi proporzioni, supportata da oligarchi ucraini e da finanziamenti occidentali.
La sua forza sono i suoi manovratori. La guerra potrebbe finire quando l’Europa indietreggerà sulla decisione di sostenere Zelensky, isolando così l’alleato americano. Perché questa era una guerra evitabile: bastava garantire la sicurezza della Russia con la neutralità dell’Ucraina, sul modello finlandese o austriaco. Chissà perchè gli USA non vogliono e continuano ad agitare il loro pupazzo ciarlatano, che urla ed incita alla terza Guerra Mondiale.
L’Ucraina è strapieno di armi americane, armi che da anni arrivano in questo Paese. L’ultima volta che Putin (un sanguinario dittatore che, per me, meriterebbe la Corte Marziale) aveva minacciato l’Ucraina, Zelensky gli ha inviato un video mentre suonava il piano con il suo “uccello”. MA ATTENZIONE, anche noi rischiamo di pagare caro l’aiuto che gli ‘USA ci hanno dato durante l’ultima guerra mondiale, perchè l’Italia, oggi, è il Paese in Europa con più armi nucleari americane.
L’Europa si dovrà ravvedere, dichiarare la sua neutralità nel conflitto, inchinarsi alla volontà del popolo europeo, che si riconosce negli ideali di Pace e di Amicizia tra i popoli e ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie tra Stati.
P.S. L’assassino è chi uccide, non solo chi uccide per primo.
Fornire le armi è accettare le mostruosità della guerra e le responsabilità per gli orrori che ne derivano.
Gino DI Capua