«Stiamo lavorando, siamo impegnati a costruire una lista, partendo dal gruppo che mi ha sostenuto. Sono a disposizione della comunità». Marilena Vivolo, capo dell’opposizione uscente nel Consiglio che ha interrotto il suo corso dopo tre anni, auspica un cambio di rotta.
«Qui a Bagnoli la compagine di sinistra si unisce ogni volta agli ex democristiani, è sempre stata così la linea, e poi è finita come è finita. Per quanto ci riguarda, invece, l’altra volta abbiamo costruito un soggetto nuovo, così come ci stiamo provando anche stavolta».
Il soggetto nuovo, ci spiega Vivolo, è prima di tutto il tentativo di sintesi delle diverse espressioni: «Stiamo avendo confronti con le diverse espressioni politiche. Non ci siamo ancora contati. Ma sento dire varie volte del concetto di nuovo. Io non sono nuova, ma se per nuovo si intende quel che è stato fatto con l’ultima amministrazione, non posso essere d’accordo. Quando per nuovo si intende fare posto al figlio, al marito, al nipote, questo non è il nuovo, è solo cambio di passo. E non è democrazia: credo sia il fallimento della politica. Non siamo regnanti che abdicano a favore dei figli. La politica è altro, il voto va esercitato in piena libertà, senza condizionare la vita delle persone. E non è certo questa la mia aspirazione.
Speriamo invece di unire le persone verso una direzione nuova e però anche con le scelte giuste, con i capobastoni, come li chiamo io, che condizionano le situazioni. Non con il criterio secondo il quale chi si impegna in politica , in campagna elettorale, non possa mai partecipare alla vita amministrativa. Credo che anche questo non è l’unico, ma sia stato uno dei motivi che ha portato alla crisi amministrativa».
Storie di divisioni a Bagnoli. È un refrain che potrebbe ripetersi anche per la prossima competizione di ottobre, dopo la crisi che ha visto la fine dell’esperienza della sindaca Teresa Di Capua. La sfida elettorale è difficile, perché alla base c’è anche questo da superare, le tensioni che non possono essere risolte in pochi mesi dopo che si è determinato la fine anticipata de mandato amministrativo.
«Il gruppo Udc lo vedo diviso anche in tre parti – continua ad argomentare Marilena Vivolo la cui lista tre anni fa ha perso per soli 13 voti di differenza -. La sinistra invece, la vedo piuttosto unita, qui a Bagnoli hanno una base importante, anche se per vincere hanno avuto bisogno degli alleati».
Divisioni e fratture hanno contribuito a determinare ulteriori ritardi. «Pensiamo al Puc, è una vita che lo aspettiamo. Il Piano urbanistico è un fatto importante, legato allo sviluppo del Laceno. E che dire del Piano turistico, anche questo legato a Laceno. E non tralasciamo l’agricoltura, l’allevamento, la castanicoltura. È un paese pieno di risorse, ma è fermo al palo, mentre vedo tanti giovani andare via.
Ora cerchiamo di capire cosa si può fare. Ripeto son a disposizione dei cittadini ma chiedo che anche loro possano essere a mia disposizione se vogliono che cambi qualcosa, perché da sola non posso fare nulla. Sono loro che devono cambiare le cose, e le cose si cambiano con i numeri e con i fatti. Cosa auspico? Speriamo che ci sia finalmente una buona amministrazione».
Il Quotidiano del Sud del 20.08.2021