C’è chi dice…
…che abbiamo ancora una volta bisogno di vedere candidate nelle liste alle prossime elezioni amministrative le stesse persone e forse alcune serviranno per far perdere una o l’altra lista. Non è così perche tra impresentabili e no, il paese ha bisogno di volti nuovi. L’unica cosa è che non sempre è necessario il bacino di voti, specialmente alle comunali. Il nuovo a volte fa bene e a volte fa male, certo, ma non si può però andare ancora una volta incontro alle stesse dinamiche, non partitiche, ma elettorali.
Se come mi raccontava qualcuno come erano le dinamiche partitiche negli anni 70 e 80, allora si. Sarebbero state ben accette. Oggi invece quello non esiste più non si fa niente alla luce del sole, anche perché la gente è diventata come una bandiera con venti contrari di volta in volta. Il tergicristallo politico all’italiana di alcune fazioni non fa bene e la sconfitta è dietro l’angolo. Una sconfitta, ancora segnata dal “Ca nisciuno è fesso”, come direbbe qualcuno.
La gente sembra ignorante, ma non lo è. Può farsi prendere per il culo una, due e anche tre volte, ma poi non può aiutarti più. Lo ha dimostrato la sconfitta del Partito Democratico a livello nazionale e l’autocritica che è arrivata è stata quasi inesistente.
Il vento di cambiamento, potrebbe sembrare una stronzata colossale, è rappresentato da volti nuovi, da volti ancora non malati del sistema creato negli anni dalla politica locale e nazionale. Purtroppo però l’Italia e soprattutto l’Irpinia non è incline a un cambiamento radicale, anzi sarebbe capace di votare anche i morti se portassero i voti.
Ad ogni modo anche qui a Bagnoli Irpino la questione delle candidature è ancora in fase di stallo, ma si deve fare un appunto a chi ancora una volta sceglierà e stilerà le liste, di rischiare, di non candidare l’usato sicuro, ma il nuovo che avanza. Potrebbe essere questo l’ago della bilancia di questa tornata elettorale, potrebbe far vincere un volto fuori dai giochi, qualcuno che ha anche una famiglia piccola, ma potrebbe mostrarsi questa volta carta vincente.
Dal 2013 ad oggi le cose sono cambiate anche perché questa volta la lista deve essere minimo di 9 e massimo di 12, mentre cinque anni fa era di 7. Trovarne così tanti non è facile e questo porterebbe alla benedetta “lista civica”. Il male assoluto del pensiero politico, quella che arriva a sancire la fine di quelle parole molto sdoganate e adesso quasi inesistenti di Destra e Sinistra. Anche per questo ci troviamo in questa situazione in Italia politicamente parlando.
C’erano temi che qualcuno definiva di sinistra o di destra perché era così, oggi una proposta cosiddetta di sinistra la fa Forza Nuova, per assurdo e non la fa nemmeno in maniera sciocca. Chi arriva alla pancia del popolo è Salvini, non uno di sinistra. C’è il Movimento 5 Stelle che è asso piglia tutto e questo porta a una povera convinzione del valore del voto, dell’utilizzo dell’”arma” del decidere, di quel famoso “tanto chi va sul comune non cambia niente”.
Questo ci ha portati oggi a scegliere il vecchio che avanza e non il nuovo. Questo ci porta in direzione opposta rispetto a quello che volgiamo fare, quello che è questo paese e allora pensiamo e in fretta. Maggio tra poco arriva e con la campagna elettorale monotematica sulle seggiovie, aggiungiamo anche un pizzico di buon senso, perché ragionando giovani meno di 18 anni sono poco più di 400 residenti a Bagnoli Irpino.
Quindi uscire ogni 5 anni e tentare di approcciarsi con le persone non va bene. Ci vuole un percorso, una buona volontà di rischiare e fare bene, però siamo sicuri che vogliamo il nuovo modello di paese e non un modello vecchio, ma che funziona ancora?
Giovanni Nigro
(da Fuori dalla Rete, Aprile 2018, anno XII, n. 2)