Si chiama Winirpinia la nuova scommessa sul turismo in Irpinia. Il tour operator, che propone pacchetti e itinerari turistici alla scoperta della provincia, è forse il tassello che mancava per dare nuovo slancio ad una sfida da troppo tempo ferma in rampa di lancio. Winirpinia nasce infatti con l’obiettivo di mettere in rete e far finalmente cooperare i vari attori della filiera turistica con l’obiettivo di definire un’offerta unica e condivisa, in grado di alzare il sipario su una provincia ancora poca conosciuta e incapace di attrarre turisti e visitatori.
Geppino Di Fede, storico tour operator della città con l’agenzia Easy Rider, ha così deciso di rilanciare la sua scommessa imprenditoriale. “Siamo partiti dal vino, che rappresenta la punta di diamante della nostra offerta enogastronomica, ma l’obiettivo è andare oltre, e mettere in rete tutti i prodotti locali di eccellenza”.
“Le nocciole, le castagne, il pane o il tartufo sono solo alcune delle nostre straordinarie produzioni di qualità che, se ben organizzate, potrebbero alimentare un significativo movimento turistico. Siamo convinti – precisa Di Fede – che la nostra terra, sia per la qualità delle produzioni vitivinicole e non solo, che per il fascino e l’appeal dei borghi, abbia poca da invidiare a realtà più o meno lontane che vivono da sempre di vino e produzioni tipiche”.
Dopo aver contatto e messo in rete una serie di attori della filiera del turismo locale pronti ad ospitare turisti e visitatori, Di Fede è pronto a girare l’offerta Irpinia a tutte le agenzie di viaggio e i tour operator nazionali. “C’è bisogno di far conoscere la nostra terra, e le produzioni tipiche locali possono essere un grande attrattore. Il turismo enogastronomico è in continua crescita e la nostra provincia ha il dovere di investire in questa direzione”. Al suo fianco c’è anche l’Associazione “Città del Vino”, rappresentata da Teobaldo Acone.
“Trovo assurdo – incalza – che nel porto o nella stazione di Napoli, attraversata ogni giorno da migliaia di visitatori, non ci sia traccia dell’Irpinia. Così come è paradossale scoprire che anche chi ama il nostro Taurasi docg, ignori l’esistenza di un paese caratteristico che porta quel nome. Basterebbe davvero un investimento minimo in comunicazione per uscire dall’anonimato e aprirsi a mercati interessati a realtà piccole e di grandi tradizioni come la nostra”.
I primi pacchetti turistici (di uno, due o tre giorni) sono già in rampa di lancio. Basta dare un’occhiata al sito www.winirpinia.it dove cantine, alberghi e ristoranti sono pronti a raccontare l’Irpinia dei grandi vini e dei borghi incantanti. Dei panorami mozzafiato e della natura incontaminata. Ma anche della storia e della cultura, dell’architettura e della religione.
I primi itinerari si snodano intorno ai tre grandi vini docg della provincia, il Fiano, il Greco di Tufo e il Taurasi, con visite in cantina alla scoperta di un mondo di grande fascino. Curata anche la selezione dei ristoranti e delle osterie tipiche della provincia. Per chi opta per uno o più pernottamenti sono inoltre previste escursioni nei centri più caratteristici della provincia.
“Sarà tutto curato nei minimi dettagli, a prezzi assolutamente competitivi”, assicura Di Fede che rivolge un appello anche alle amministrazioni locali.
“Non chiediamo sovvenzioni, né contributi, ma solo collaborazione e spirito di ospitalità. Ai sindaci della nostra provincia chiediamo di matenere musei, chiese e abbazie aperti. La nostra provincia, con i suoi monumenti più belli, deve essere accessibile a tutti. I turisti che scelgono l’Irpinia per un week end devono avere la possibilità di attraversarla in lungo e in largo e di visitare tutti i siti di maggiore interesse”.
Di Fede è convinto che l’Irpinia abbia le carte in regola per vincere la sfida del turismo. “Lavoro in questo mondo da 25 anni e sono convinto che la nostra provincia possa trovare spazio nei principali circuiti turistici nazionali ed internazionali. L’Irpinia non ha bisogno di grandi numeri, ma di iniziare a gestire un flusso turistico di nicchia continuo, non limitato alle sagre o ad eventi spot. E’ una missione possibile – conclude – se iniziamo, ognuno per la propria parte e le proprie competenze, a lavorare insieme per un obiettivo comune che potrebbe aprire nuove prospettive per la nostra provincia e i nostri giovani alla disperata ricerca di nuove opportunità di lavoro”.