Strisce blu, bianche o gialle. Posti promiscui o riservati. Permessi che si possono ottenere gratis o a costi salati, con scadenza annuale o validi per sempre. Le grandi città hanno regole molto diverse fra loro per il rilascio dei tagliandi che consentono ai residenti delle zone con parcheggio a pagamento di cercare un posto sotto casa dove sostare la propria auto.
Il problema della carenza dei parcheggi non è però una prerogativa delle grandi città, anche i piccoli paesi hanno gli stessi problemi, vuoi per la conformazione del territorio, se pensiamo alle aree interne lo spazio è relativamente poco proprio in virtù del fatto che i centri abitati sorgono in zone collinari o montuose, vuoi per la carenza di aree pubbliche destinate al parcheggio, vuoi per l’aumento dei veicoli in rapporto alla popolazione. In ogni caso tanti comuni si sono attrezzati per dare un servizio ai cittadini e allo stesso tempo avere maggiori entrate nelle casse comunali.
Abbonamento di sosta in aree a pagamento, parcheggi a pagamento, le alternative non mancano, i cittadini possono usufruire di un posto auto in prossimità delle proprie abitazioni in cambio di un equo canone che può essere: mensile, annuale o pluriennale. Alcune località turistiche hanno pensato di estendere il servizio anche alle attività ricettive che non hanno spazi sufficienti, anche in questo caso possono usufruire di posti auto in parcheggi pubblici in cambio di un equo canone.
I costi di realizzazione sono relativamente modesti, oltre alla parte burocratica: regolamento comunale e moduli di autocertificazione per la richiesta di abbonamento, occorre soltanto determinare le aree e i numeri di posti da assegnare, contrassegnarli con un numero e renderli visibili come avviene per le strisce blu, attraverso un adeguata segnaletica e un colore riconoscibile. Così facendo l’automobilista saprà che quel posto auto è riservato e allo stesso tempo chi ha richiesto l’abbonamento saprà qual è il suo posto auto riservato. G.T.
(da Fuori dalla Rete Natale 2022, anno XVI, n. 5)