Un commento al mio post di ieri (l’altro) aveva avuto una straordinaria accoglienza, decine di migliaia di like, condivisioni, citazioni. Era un commento ironico, ma Facebook e gli algoritmi censori non l’hanno capito, e quindi hanno disabilitato il profilo del suo autore, Emilio Mola, e per effetto di ciò è sparito anche il testo. Per giustizia ora lo ripropongo. Se sparisco anch’io sapete già perché..
Enrico Mentana (Direttore Tg La7)
Il commento di EMILIO MOLA
Mi ricordo l’Italia di tanti anni fa, quando non c’erano i negri, i barconi, gli immigrati, i clandestini, i musulmani.
Mi ricordo quel paradiso quando eravamo solo noi italiani e mi sbirluccicano gli occhi.
Mi ricordo che nessun italiano ammazzava nessuno e se lo faceva aveva comunque cura di farlo sparire sciogliendolo nell’acido o utilizzandolo per l’edilizia.
Nessun italiano stuprava nessuno, e se lo faceva aveva cura di farlo in casa e non come questi porci in mezzo alla spiaggia. E se una donna veniva stuprata (parolone, disonorata) aveva comunque la fortuna di essere obbligata a sposare il suo stupratore con il matrimonio riparatore altrimenti tu, stuprata, dovevi vergognarti, perché se noi italiani lo sapevamo ti trattavamo come la peggiore puttana.
E poi mi ricordo che non c’erano tutti questi terroristi. Sì è vero, gli italiani per anni hanno fatto saltare per aria centinaia di innocenti, bambini, vecchi, donne, tutti, piazzando bombe nelle piazze, nelle banche, nei treni ad agosto, o magari in autostrada. Certo in Italia parliamo da 15 anni di terrorismo islamico anche se non hanno fatto scoppiare nemmeno un petardo, mentre gli italiani hanno fatto saltare in aria centinaia di italiani.
Ma vuoi mettere essere ridotto a brandelli da una bella bomba italiana e non islamica? Di quelle belle bombe piazzate da italianissimi fascisti e mafiosi e servizi segreti?
O mi ricordo i bei giorni dei sequestri di persona, quando i bambini venivano allegramente sequetrati per anni da italianissima brava gente che poi per non far preoccupare i parenti aveva cura di rispedire a casa il figlio un pezzo la volta, partendo solitamente dall’orecchio?
E il lavoro, il lavoro! Nessuno ci rubava il lavoro! Certo allora c’erano i terroni che rubavano il lavoro, ma mica erano italiani quelli, erano terroni di merda. Ora sì, sono italiani pure loro perché i negri sono più terroni di loro, e loro si comportano con i negri come gli italiani si comportavano con i terroni. È il loro momento di gloria, finalmente anche loro hanno una razza inferiore da poter insultare e cacciare.
Signora mia non vedo l’ora si torni a quei bei tempi.
Prima gli italiani
Conviene tantissimo.