A nulla valgono le quasi due ore di discussione e gli incontri delle diplomazie altirpine tenutesi nei giorni scorsi. A Calitri l’assemblea della Città Alta Irpinia riunitasi venerdì pomeriggio per eleggere il nuovo presidente decide di non decidere e rinvia tutto a data da destinarsi.
In campo, per subentrare al dimissionario Giancarlo De Vito, ex sindaco di Aquilonia e quindi decaduto, ci sono due nomi: Rosanna Repole e Antonio Di Conza. Profili diversi per storia politica e per anagrafica.
La neo sindaca di Sant’Angelo dei Lombardi è proposta dal Partito democratico, ma sottolinea in assemblea: “Non indosso la casacca di qualcuno, sebbene abbia un percorso politico coerente“. E infatti la sua candidatura non dispiace pure ad amministratori che non militano nei dem. Il primo cittadino di Lacedonia è, invece, espressione di un gruppo di sindaci che si autodefiniscono indipendenti, pur dialogando con tutti i riferimenti istituzionali. “Ci aspettiamo dal partito che finora ha guidato di tutti gli enti un gesto di responsabilità, senza imposizioni di candidature“, dice il sindaco santandreano Pompeo D’Angola.
I nervi appaiono subito tesi e nonostante il pungolo continuo di Adriano Mazzone, fascia tricolore di Senerchia cui spetta la direzione dell’assemblea, da Nusco a Torella passando per Villamaina e Andretta, tutti tentennano di fronte alla possibilità di votare. “Se non si trova un accordo su un nome comune, questa sera votando avremmo un presidente eletto a maggioranza che sancirebbe la fine del Progetto pilota, dove invece abbiamo sempre ottenuto piena condivisione delle scelte“, fa notare il sindaco di Montella Rino Buonopane.
E proprio il numero uno di Palazzo Caracciolo mette fine alla stasi proponendo un incontro ristretto tra i due candidati, il delegato di Cairano e rappresentante del Pd, Luigi D’Angelis, e il sindaco di Sant’Andrea di Conza. Dopo mezz’ora di confronto a porte chiuse però ognuno resta fermo sulle sue posizioni.
La proposta di D’Angola di rinviare la riunione viene colta dalla maggioranza dell’assemblea come un’occasione per tagliare la corda e rimandare la conta. Dice tra 7-10 giorni, ma il timore di alcuni è che se ne possa parlare dopo l’estate, col rischio di perdere circa 4 milioni di euro sulla nuova programmazione dei fondi europei.
Sul finale ci pensa il sindaco di Bisaccia Marcello Arminio a creare scompiglio: prima vota a favore del rinvio, poi rettifica la sua posizione sostenendo di essersi confuso, ma a proclamazione del risultato avvenuta. L’aula ormai si è svuotata. Inutile ogni tentativo di far riaprire la seduta di un fino ad allora silenzioso Gelsomino Centanni: è fumata nera.
http://www.irpiniapost.it/alta-irpinia-senza-presidente-si-vota-per-il-rinvio/