Una delle poche note liete di questa tornata elettorale e che sara una sfida tutta al femminile fra Teresa Di Capua e Maria Vivolo per lo scranno più alto del municipio. Alle due aspiranti alla carica di Sindaco si aggiungono ben otto donne candidate al consiglio comunale. Un futuro rosa (e speriamo roseo) per la nostra Bagnoli dopo questi anni grigi. Per l’occasione abbiamo intervistato le due candidate alla carica di sindaco provando a fare con loro un quadro generale della situazione in cui versa oggi il paese. Ringraziamo entrambe per la disponibilità e la pazienza accordataci. Buona lettura.
Giulio Tammaro
INTERVISTA A TERESA ANNA DI CAPUA (Lista n. 1 “Progetto per Bagnoli”)
L’attuale situazione nell’ambito politico-amministrativo di Bagnoli ha creato le condizioni per una lista aperta, civica, che comprendesse le varie anime politiche al fine di garantire una risposta alle varie problematiche, la cui soluzione a questo punto è diventata non più rinviabile. E mi spiego meglio: anche a Bagnoli è arrivato il vento del rinnovamento con il coinvolgimento di molti giovani nella vita politica e amministrativa. La mia candidatura rappresenta il punto di svolta verso un nuovo modo di fare e di intendere la politica, è arrivato il momento che noi giovani ci assumiamo le responsabilità del destino del nostro paese. Ne approfitto per ringraziare coloro che si sono messi da parte per favorire il nuovo, questa svolta.
Come riuscirà a conciliare le diverse anime che sostengono la sua lista e che per dieci anni si sono alternate alla guida del paese?
La mia lista rappresenta già la sintesi delle varie esperienze e, al suo interno, non vi sono distinzioni. Essendo tutti coinvolti allo stesso modo, non vi sono posizioni diversificate e tutti remano nella stessa direzione. La mia squadra è formata da persone che si rispettano, che sono già diventate amiche.
Qual è il suo giudizio sull’amministrazione guidata dal Dott. Filippo Nigro e qual è secondo lei l’eredità che lascia questa compagine al paese?
Proprio per quello che ho detto prima, noi siamo al punto di svolta verso un nuovo modo di fare politica e, quindi, prenderemo e partiremo da tutto ciò che di buono ci è stato lasciato dalle precedenti amministrazioni cercando, sulla base di tali esperienze, di evitare gli errori e di dare soluzioni concrete.
Quali sono le linee guida del suo programma elettorale? Ha già un’idea di come valorizzare al meglio il suo gruppo, le diverse energie presenti nella sua squadra?
La mia squadra è composta essenzialmente da giovani e da forti donne, da cui deriva entusiasmo, voglia di fare e competenze da concentrare sugli aspetti legati allo sviluppo e sulle attività che possono creare ricchezza e lavoro, quali il turismo, la pastorizia, la valorizzazione dei prodotti tipici. Non è più il caso di perdersi dietro questioni di lana caprina, ma di darsi, bensì, anima e corpo alle attività che possono portare alla crescita e al miglioramento delle nostre condizioni di vita. Insomma, è arrivato il momento in cui bisogna alzare il livello della sfida al fine di combattere l’abbandono delle nostre zone interne.
Quali sono le questioni di maggiore urgenza che andrebbero affrontate in caso di vittoria?
Innanzitutto, un nuovo assetto del Laceno per incentivare il turismo, anche con la ricerca di risorse per sostenerne il rilancio, con particolare attenzione alle risorse ambientali e ai prodotti del territorio (tartufo, castagne, funghi, pecorino). Presupposto, però, essenziale di tutto è una nuova e definitiva disciplina urbanistica, regolarizzando tutte le attività attrattive e produttive presenti sul territorio comunale, fornendo loro gli strumenti per ottenere le necessarie e indispensabili autorizzazioni amministrative al fine di evitare provvedimenti restrittivi che hanno, addirittura, portato alla temporanea chiusura di alcuni esercizi. Il tutto accompagnato dalla definizione dell’iter per i finanziamenti pubblici, sia per portare a termine i progetti già avviati, sia per dare nuovo sostegno alle politiche di sviluppo del paese,
E veniamo alla madre di tutte le battaglie: il rilancio turistico del Laceno. La vertenza seggiovie ci ha fatto entrare in una spirale pericolosissima. Gli imprenditori del Laceno hanno lanciato da tempo l’S.O.S. Che idea si è fatta della vicenda e in che modo secondo lei si esce dall’ impasse?
Come già sopra detto, occorre definire il percorso dei finanziamenti pubblici regionali, attingendo sia alle risorse previste dagli strumenti già avviati, come il Progetto Pilota, sia attraverso altri strumenti di finanza pubblica messi in campo dalla Regione (PSR, FERS, ecc.). In particolare, per quanto riguarda le seggiovie, si potrebbe pensare anche a una soluzione temporanea che possa garantire la ripresa in tempi brevi degli attuali impianti in attesa di realizzare i nuovi. In tal modo, aspettando il finanziamento e il compimento di tutti gli atti necessari per l’appalto, si potrebbe mantenere in vita gli impianti esistenti, il tutto sempre nelle modalità e nelle forme previste dalla legge e nel pieno rispetto delle decisioni giudiziarie già intervenute, a condizione che gli stessi cessino di esistere al momento dell’inizio dell’appalto dei nuovi impianti.
Oltre alla questione seggiovie il Laceno presenta altre annose problematiche, fra queste: la salvaguardia del lago, la valorizzazione delle Grotte del Caliendo, la salvaguardia dei boschi e la convivenza fra ristoratori e allevatori. Quali soluzioni ha in mente di proporre su queste tematiche?
Ritengo, anche alla luce delle precedenti esperienze amministrative, che la sistemazione della piana del Laceno con il lago rappresenti un aspetto fondamentale ed imprescindibile per lo sviluppo dell’area: tale progetto di ingegneria ambientale rappresenterebbe la soluzione alla convivenza fra le attività turistiche e l’allevamento. Mentre, le Grotte del Caliendo, su cui è già esistente un progetto, sono una straordinaria attrattiva turistica essendo poste proprio sotto la piana e inserite nell’ambito di un eccezionale sistema naturale che potrebbe costituire, insieme al contesto, anche un’attrattiva di livello nazionale.
Si assiste impotenti all’invecchiamento delle nostre comunità, allo spopolamento di gran parte dei nostri borghi e all’emigrazione dei nostri giovani. Sono dinamiche socio- demografiche quelle indicate assai preoccupanti e che non assicurano un futuro ai nostri Municipi. Cosa si può fare per invertire la rotta, quali iniziative si possono attivare per provare a convincere i nostri giovani a rimanere in questi territori?
Trovandoci in realtà abitative troppo limitate, diventa ancor più necessario agire per aree vaste, ad esempio, attraverso le associazioni dei Comuni. Il nostro paese, con il Laceno, può rappresentare il punto nodale di un sistema allargato turistico e agricolo che porterebbe ad una maggiore disponibilità di servizi, comportando possibilità di sviluppo e migliori condizioni di vita, anche sfruttando i nuovi mezzi comunicativi.
Un tema scottante, che tante discussioni e polemiche ha alimentato in paese è quello dell’accoglienza migranti. Che idea si è fatta di questa vicenda e nel caso dovesse riproporsi la questione come l’affronterebbe?
La materia è di competenza del Governo Italiano e, ove arrivasse una richiesta in tal senso, occorrerebbe valutare le condizioni e la fattibilità di un’accoglienza che, in ogni caso, non potrebbe mai prescindere dal coinvolgimento e dal consenso della popolazione.
In ultimo diamo la possibilità di fare un appello agli elettori. Perché dovrebbero votare lei e la sua lista?
Il voto alla nostra lista significa votare il nuovo, nuove energie in campo, un nuovo modo di fare politica, un nuovo e concreto modo di affrontare i problemi, senza le scorie del passato, senza il peso di divisioni, senza facili e irrealizzabili promesse, ma con una prerogativa fondamentale: quella di fare tutto il possibile per rilanciare Bagnoli poiché è in gioco il destino di noi tutti.
(da Fuori dalla Rete, Maggio 2018, anno XII, n. 3)