Una dieta salutare passa anche da uso limitato di cibi salati. Il 50% delle persone dai 35 ai 75 anni risulta ipertesa, con maggiore propensione a sviluppare a lungo termine scompenso cardiaco e insufficienza renale. La diminuzione di pressione arteriosa di 10 mmHg (massima) e di 5 mmHg (la minima ) porta a un buon 10% di rischio in meno di infarto e ictus, risultato migliorabile con altre precauzioni di stile vita. L’assunzione raccomandata giornaliera di sale (cloruro di sodio) è di 5 grammi , un cucchiaino da tè, mentre in realtà ne ingeriamo fino a 10 grammi . In anno di dieta “salata” il rene dovrà così smaltire alla fine ben 3 chili di sale . L‘attenzione al sale è perciò un intervento necessario per incidere positivamente sulle patologie croniche tenendo presente che ogni anno in Italia ci sono circa 145.000 infarti !!
Gran parte è nei cibi lavorati da industria alimentare : salumi e formaggi, cibi pronti, prodotti dolciari e da forno, le conserve. Ad esempio 50 grammi di cracker contengono fino 1 gr sale, 50 gr di pane comune 0,8 gr, la pizza margherita più di 2 gr , un etto di prosciutto crudo 4 grammi !
Il sale non solo fa aumentare la pressione arteriosa, si è visto che influisce anche su microflora intestinale dove risiede gran parte sistema immunitario. Uno studio** mostra effetto diretto su perdita di lattobacilli, i batteri buoni del nostro intestino e un concomitante aumento di cellule immunitarie pro-infiammatorie.
Le buone abitudini quindi sono:
- Preferisci i cibi freschi usando spezie / erbe aromatiche al posto del sale
- Consuma con moderazione alimenti conservati, insaccati e formaggi stagionati non associandoli nella stessa giornata
- Assumi regolarmente verdura e frutta ( ricche di potassio che modula assorbimento sodio )
- Leggi bene le etichette degli alimenti
Marco D’Alessandro
** Wilck, Matus salt-responsive gut commensal modulates th17 axis and disease Nature 2017