Le guerre, soprattutto in Ucraina e in Terra Santa, da molto tempo richiamano la nostra attenzione e sono oggetto delle nostre chiacchierate tra amici, nei ritrovi chiusi o all’aperto, al mercato o in chiesa. Quella pace che pure vogliamo non siamo disposti a “barattarla” con niente, per cui entriamo a far parte di opposte fazioni pro o contro uno dei contendenti.
Come la Pasqua ebraica ha significato liberazione dalla schiavitù in Egitto, anche per noi ha un significato liberatorio, ma da quale schiavitù? Come credenti usiamo spesso una frase purtroppo inflazionata: liberazione dal peccato, ma dato che è inflazionata ha perso di significato e non porta i veri frutti della conversione.
Ecco un’altra parola inflazionata: Conversione!
Durante la Quaresima quante volte l’abbiamo ascoltata o pronunciata, ma sappiamo bene che non sempre è seguita dai fatti!
Abbiamo mai provato a riflettere veramente, ad accostare la parola “conversione” al nostro modo di vivere, di parlare, di agire, di pensare, di rapportarci con le persone, con i fatti della vita?
La Pasqua ormai è arrivata. I buoni propositi fatti in Quaresima ci interpellano: li abbiamo fatti veramente? Siamo riusciti ad attuarli? O sono stati fatti “tanto per” e li abbiamo dimenticati ancor prima di farli? Se alla conversione è seguito qualcosa di serio, allora certamente la risurrezione è la logica conseguenza. Conversione e risurrezione sono due parole interdipendenti.
Ciò significa che abbiamo migliorato i rapporti con gli altri, le nostre relazioni interper- sonali sono più pacifiche e fraterne; questo vuol dire che abbiamo lasciato lavorare dentro di noi lo Spirito Santo. Invece “siamo quelli di sempre” o peggio? Siamo ancora in tempo a ricominciare perché Dio non chiude la porta in faccia a nessuno!
Per questa Santa Pasqua vogliamo un po’ più di serenità e tranquillità, personale, familiare, parentale, lavorativa e sociale? Vogliamo che i problemi e le preoccupazioni che assillano mente e cuore diminuiscano e scompaiano. Vogliamo vivere più in pace, con noi stessi, con gli altri, col mondo che ci circonda? Ognuno si impegni a fare il primo passo!
Alla mia carissima comunità auguro una Pasqua di Risurrezione e di vita, di gioia e di pace, di serenità e tranquillità nella fraternità solidale.
Buona Pasqua!
Don Stefano