Lo so, la canzone è vecchia e trattava altri temi (orario di lavoro e salari). Ma nel 2016, durante una manifestazione, mentre le donne presenti la cantavano, una cronista di Repubblica pose questa questione alle partecipanti e una certa Patrizia rispose: “Per noi essa significa che non vogliamo più essere figlie di, mogli di, madri di. Vogliamo essere persone e basta!”. Ecco perché ho scelto questo titolo.
E parto da un fatto: il film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi non ha avuto il finanziamento che lo Stato dà per aiutare il cinema italiano. Non era abbastanza valido artisticamente “in relazione a temi culturali, a fatti storici, eventi, luoghi o personaggi che caratterizzano l’identità nazionale”. Naturalmente il Ministro Sangiuliano il film non lo aveva visto (come non aveva letto i libri del Premio Strega), ma era un film femminista e questo è stato sufficiente per bocciarlo. Lui è stato coerente con le proprie convinzioni (parlare di idee mi sembra eccessivo), solo che poi, dopo aver lanciato la pietra, ha nascosto la mano.
Così come coerenti sono quei tanti (troppi) esponenti leghisti che hanno dato della “satanista” e della “sovversiva” alla sorella della povera Giulia Cecchettin, colpevole di aver detto: basta silenzio, serve far rumore contro i femminicidi.
Coerente è stato il Ministro dell’Istruzione e del Merito (?), che, contro i femminicidi, ha proposto una specie di aspirina: corsi pomeridiani, non obbligatori, per gli studenti delle scuole Superiori. Peraltro i corsi dovrebbero avere come consulente uno che ha scritto, in un suo libro, che “il diavolo è donna”.
Coerente è stata anche Giorgia Meloni quando ha deciso di farsi denominare “Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni”, alla faccia della grammatica e del suo essere una donna (chi direbbe mai il Professor Dottor Rita Levi Montalcini?). Meloni pensa che dire “Presidente” la renda più autorevole che dire “Presidentessa”!
Coerente, in fondo, è stata anche quando ha lasciato, in diretta televisiva, il compagno Andrea Giambruno. Gesto femminista, si è detto. Ma lo avrebbe fatto, se Striscia la notizia non avesse mostrato, con immagini inequivocabili, che il compagno era … un maialino? E, per dieci anni, non si era accorta di avere al fianco quella bestiola? O ha fatto finta di niente?
Una volta si diceva che “Il privato è politico”. Finalmente abbiamo capito cosa si intendeva, cinquant’anni fa, con questo slogan.
Ma fin qui è tutto a posto, nel senso che, in fondo, quelli citati sono un chiaro esempio di cosa pensa la destra delle donne e della loro volontà di libertà e di indipendenza, soprattutto economica.
Quello che non va bene è l’ipocrisia del finto dolore davanti alle telecamere, perché di questo si è trattato. Basti pensare che il loro idolo è Donald Trump. Sapete cosa diceva e pensava delle donne l’ex presidente arancione degli Stati Uniti? Ecco alcune sue perle:
“Fintanto che avete con voi una giovane e splendida gnocca, non ha importanza quello che scriveranno i media.”
“Le donne vanno trattate di merda.”
“Non c’è nulla che io ami più delle donne. Ma sono di gran lunga peggiori degli uomini, molto più aggressive, e possono essere anche intelligenti.”
“Se Ivanka non fosse mia figlia…”.
Luciano Arciuolo
Luciano Arciuolo