Osservando la situazione nazionale in continua evoluzione e, purtroppo, caratterizzata da un ulteriore aumento di contagi, prendo in considerazione nello specifico la nostra realtà locale, in cui vanno rimarcate sofferenze da non sottovalutare in una nuova fase di restringimento delle possibilità sociali. Mi permetto di porre all’attenzione dell’intera comunità diocesana due fattori imprescindibili.
Dal punto divista sociale, dovremmo sentirci tutti chiamati alla responsabilità nei comportamenti personali e per il ruolo che ognuno di noi svolge, nell’ambito della famiglia, della scuola, della Chiesa, della professione, della politica evitando ogni forma di criminalizzazione. Non dimentichiamo mai la missione della solidarietà, facciamoci carico dell’aiuto verso chi ha bisogno.
Per quanto riguarda la liturgia e continuare a celebrare in serenità l’Eucaristia con il popolo, insisto caldamente nell’invito a ottemperare a tutte le norme già stabilite e ben rodate per la Celebrazione Eucaristica, dall’ingresso in chiesa fino all’uscita senza creare assembramento. ln particolare, siano presenti e utilizzabili i prodotti igienizzanti per l’assemblea e per il celebrante, l’uso obbligatorio della mascherina per tutti e il distanziamento. Ricorde e ammonisco i sacerdoti a dare la Comunione Eucaristica solo sulle mani, richiedendo a tutti questa forma, senza eccezioni di tipo spiritualistico.
ln casi peculiari di difficoltà personali o all’interno della comunità, chiedo ai sacerdoti di evitare la
celebrazione per non correre il rischio di creare occasione di contagio. Alcune situazioni giunte alla nostra attenzione dalla cronaca nazionale, pur evidenziando ancora una volta il forte legame al proprio ruolo e al suo svolgimento, mi spingono a chiedere, dopo aver consultato il vescovo, di fare anche un passo indietro per tutelare quanti sono affidati alla nostra cura spirituale.
L’attenzione e il rispetto delle norme rientrano nella responsabilità morale delle nostre azioni e sono anche piccoli atti di carità fraterna. Per le celebrazioni della Settimana Santa, attendiamo lo sviluppo della situazione e daremo in seguito indicazioni specifiche.
Su tutti la benedizione del Signore, sorgente divita e di speranza.
Pasquale Cascio, Arcivescovo