Un paradiso tra le montagne in mezzo a tanta natura: l’altopiano laceno, frazione di Bagnoli Irpino, in provincia di Avellino, rimane uno dei posti turistici più belli della Campania.
Un altopiano, situato nel cuore dei Monti Picentini, Il Laceno è un paesaggio di straordinaria bellezza tra boschi, ruscelli ed imponenti catene montuose, come il monte Cervialto di 1809 m e il Monte Rajamagra di 1667 m.
Ad un ora da Napoli e trenta minuti dal capoluogo di provincia Avellino, l’altopiano Irpino ha rappresentato per molti anni un luogo di escursione durante il periodo estivo e soprattutto una delle località sciistiche più suggestive del sud Italia, grazie alle sue piste da sci. La bellissima località irpina, negli ultimi anni ha visto tanti turisti rinunciare alla propria presenza causa lo stop degli impianti di risalita e conseguentemente la chiusura delle piste.
Oggi una delle sfide dell’amministrazione comunale di Bagnoli Irpino, diventa proprio quella di far ritornare il turismo ai livelli di una volta.
Infatti grazie a tanto ‘ impegno la squadra comunale con a capo il primo cittadino. Il Dottor Filippo Niro, è riuscita ad aggiudicarsi un progetto finanziato dalla Regione Campania , attraverso cui si provvederà a mettere in sicurezza nel più breve tempo possibile gli impianti di risalita.
Dottor Nigro, un momento importante sia per il turismo irpino e nazionale, finalmente iniziano i lavori in messa in sicurezza di un impianto chiuso da tanti anni. Quanti e stato difficile ottenere questo finanziamento?
La cosa più difficile è stata quella di risolvere il contenzioso con l’ex gestore. La Regione ci aveva detto, in sostanza, che la presenza del gestore privato escludeva ogni tipo di finanziamento, in quanto aiuto di stato. Ma senza la disponibilità delle aree, il Comune non sarebbe mai stato in condizione di accedere alle risorse.
Una questione da risolvere una volta per tutte, perché solo con finanziamenti pubblici si possono sostituire Seggiovie vecchie di quasi mezzo secolo, ormai obsolete e senza più nessuna capacità attrattiva, con impianti nuovi e moderni.
E noi l’abbiamo risolta, con lo sguardo rivolto al futuro, assumendo decisioni difficili e coraggiose che hanno visto alla fine prevalere le ragioni del Comune.
Le piste sciistiche hanno rappresentato per tanti anni uno dei luoghi più belli dove sciare. Quali sono state le sensazioni quando avete visto tutto chiuso?
Amarezza, grande amarezza. Anche noi abbiamo imparato, come tanti, a sciare sulle piste del Laceno, e non avremmo mai voluto vederle chiuse. Ma nel contempo la convinzione che solo con impianti nuovi e all’avanguardia, sia possibile rilanciare il turismo ( non solo invernale ) per i prossimi decenni, ed innescare processi di sviluppo a vantaggio dell’intero territorio
Oggi il Laceno potrebbe rappresentare una risorsa per garantire anche posti di lavoro per una provincia che con il tempo continua a svuotarsi demograficamente. Cosa bisogna fare per favorire questo?
Il comparto turistico rappresenta certamente uno dei settori economici a maggiore capacità di crescita e dunque il possibile volano per un modello di sviluppo economico e sociale. Il Laceno ha enormi potenzialità. E’ lontano da fenomeni di grave inquinamento, con ampi spazi verdi incontaminati, boschi lussureggianti, paesaggi mozzafiato, possibilità di praticare escursionismo, trekking, sport equestri. L’enogastronomia ha raggiunto livelli di eccellenza con le produzioni locali quali il tartufo ed i prodotti caseari. La stazione sciistica e per gli sport invernali è unica in Campania e si appresta ad essere riferimento per l’intera Italia meridionale.
Questo offre il nostro territorio quali strumenti per crescere e sviluppare la nostra economia. Abbiamo il dovere di difenderlo ma anche di valorizzarlo al meglio, coniugando sviluppo e rispetto per l’ambiente.
Il Laceno è il simbolo del turismo Irpino, volano fondamentale per rafforzare economia. Quando sarà possibile salire in seggiovia e ritornare a sciare e soprattutto quale sarà la vostra nuova sfida per valorizzare il territorio
Con tutta la prudenza che la situazione richiede, speriamo che tra un anno i nuovi impianti potranno essere pronti per il collaudo.
Per il resto, nuove sfide si profilano all’orizzonte. Pensiamo ad un progetto ambizioso che prevede la possibilità di rendere accessibili e visitabili, almeno per un tratto, le grotte del Caliendo. E di realizzare, inoltre, un’oasi naturalistica nella zona del lago. Insomma, un piano di sviluppo che integri tutte le ricchezze del Laceno in una unica visione, allo scopo di renderlo fruibile tutto l’anno. Perché solo una sua compiuta valorizzazione potrà avere effetti positivi in termini di occupazione e dunque sull’economia dell’intero territorio.
Giovanni Padalino (Milanofree.it)