Supereroi (Mr. Rain, 2023)

di Luciano Arciuolo
Supereroi (Mr. Rain, 2023)

Se c’è un aspetto che accomuna il linguaggio di tutti i populisti e i sovranisti del mondo è l’uso quasi esclusivo della parola “io”. Basti pensare a Berlusconi, “uomo di stato” (secondo la destra) che, peraltro, non perdeva occasione per sottolineare che lui si era fatto da solo (ma nessuno ci ha mai spiegato dove avesse preso i soldi per cominciare) e che dormiva solo poche ore a notte per pensare al bene degli italiani.

Abbiamo scoperto dopo essere che dormisse poco, ma solo perché impegnato a organizzare festini e “bunga bunga”, anche con minorenni come Ruby Rubacuori, che il Parlamento, con il voto di Salvini, Meloni e La Russa, stabilì essere la “nipote di Mubarak”… I leader populisti usano il pronome “io” perché hanno bisogno di passare per leader rassicuranti e che vegliano sulla pace e sul benessere del loro popolo. Insomma usano la stessa arma mediatica che avevano padroneggiato i grandi dittatori del ventesimo secolo, da Mussolini a Hitler, da Stalin a Ceausescu.

Noi preferiamo il “noi” che caratterizza il linguaggio di Elly Schlein. Non leader soli al comando, ma comunità di persone che dal confronto con gli altri ricavano la forza e il coraggio di fare determinate scelte. “Noi” è la parolina magica, come nella canzone di Mr. Rain. Io credo che le sfide della politica dei prossimi decenni si baseranno sul confronto tra “io” e “noi”.

E’ vero che sembra passato un secolo, ma proprio la parolina “noi” consentì l’elezione, negli Stati Uniti, il 4 Novembre del 2008, del primo presidente della minoranza afroamericana, Barack Obama. Al di là del giudizio sugli 8 anni di Presidenza che seguirono, quella elezione testimonia, ancora oggi, che, appunto, è “noi” la parolina che può fare miracoli.

Luciano Arciuolo

(da Fuori dalla Rete novembre 2024, anno XVIII, n. 3)

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