Si è costituito ufficialmente il Panel Regionale di analisi sensoriale del tartufo. Nel gruppo quattro bagnolesi: Luca Branca, funzionario della Regione Campania e rappresentante per la Campania nella commissione Unesco per la “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”; Giuseppe Caputo, Presidente dell’Associazione Tartufai Monti Picentini; Salvatore Lenzi, imprenditore leader nel settore tartuficolo con l’azienda “Lenzi Tartufi” e Carlo Trillo membro del Consorzio Turistico Bagnoli Laceno.
Il Panel, riconosciuto dalla Regione Campania, è il risultato del “Corso di analisi sensoriale per giudici qualificati a codificare le caratteristiche organolettiche dei tartufi”, organizzato dal Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale, su richiesta dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, Settore Ambiente, Foreste e Clima.
Nella tre giorni di lezioni e di approfondimenti, realizzata il 29, 30 e 31 marzo 2022, dalle ore 9 alle ore 18, presso la Sala Conferenze dell’Osservatorio, hanno portato all’ identificazione delle caratteristiche organolettiche e sensoriali di due tartufi campani, il Bianchetto Tuber borchii e il Tartufo nero di Bagnoli Tuber mesentericum. Il sistema di schedatura realizzato in occasione del Corso costituirà d’ora in poi il modello standard di riferimento in tutta Italia per la tracciabilità dei due tartufi indicati.
L’obiettivo del Panel regionale è quello di arrivare a formare in Campania, giudici qualificati, capaci di codificare le caratteristiche organolettiche dei tartufi campani attraverso l’analisi sensoriale.
Il Progetto portato avanti dall’Osservatorio con la collaborazione del Centro Regionale Sperimentale di Moltiplicazione e Certificazione di materiali vegetali della Regione Campania, dall’azienda regionale Improsta, del CREA-Of, dell’Associazione Tartufai della Campania, del Gruppo di progettazione formato dai funzionari regionali Salvatore Apuzzo, Luca Branca, Pasquale Santalucia, Agnese Rinaldi, da Enrica De Falco componente del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio e da Michele Caputo, esperto formato dall’Osservatorio nelle prime fasi del Progetto presso l’Università di Perugia, Ateneo di antica tradizione e consolidata esperienza nello studio e valorizzazione del tartufo, ha portato all’effettiva produzione di piantine di specie forestali autoctone micorrizzate con spore di tartufo campano. Le piantine ottenute e verificate, sono state utilizzate per l’allestimento di tartufaie coltivate sperimentali, distribuite in aree vocate e rappresentative delle Province di Salerno, Avellino e Caserta.
“Fin dall’inizio, –precisa la Prof.ssa Mariagiovanna Riitano, Presidente del Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale – il Progetto è stato accompagnato da una intensa attività di divulgazione dei risultati raggiunti e dalla formazione di operatori del settore mediante convegni, seminari, corsi e attività in campo che hanno riscosso un ampio successo. Sono state realizzate, inoltre, numerose pubblicazioni scientifiche in materia nonchè la “Guida breve alla raccolta e commercializzazione del tartufo in Campania”. Quest’anno, dopo il Corso di analisi sensoriale, l’attività dell’Osservatorio continuerà con approfondimenti sulla componente qualitativa del tartufo e con la promozione e divulgazione dell’uso del prodotto”.
“Il modello– continua Mariagiovanna Riitano- consiste in indicatori che definiscono il bouquet olfattivo dei tartufi campani analizzati, oltre ad altre caratteristiche sensoriali. Il lavoro svolto durante il Corso ha ottenuto un risultato rilevante per la conoscenza di un importante prodotto di nicchia”.
Giulio Tammaro (www.tusinatinitaly.it)